Coronavirus, scontro al Csm sulle inchieste sulle Rsa in Lombardia - Affaritaliani.it

Milano

Coronavirus, scontro al Csm sulle inchieste sulle Rsa in Lombardia

Il togato di Area Giuseppe Cascini contro le dichiarazioni di Lanzi, che ha attribuito finalità politiche all'indagine sulle Rsa milanesi"

Coronavirus, scontro al Csm sulle inchieste sulle Rsa in Lombardia

"Il compito del Csm e' quello di tutelare l'autonomia e l'indipendenza della magistratura: i componenti del Csm non dovrebbero mai esprimere giudizi sul merito di una iniziativa giudiziaria in corso e certamente mai dovrebbero farlo con quei toni e quelle espressioni, che delegittimano il ruolo dell'autorita' giudiziaria e dell'ufficio procedente". Lo ha detto il togato di Area, Giuseppe Cascini, a nome dell'intero gruppo, in apertura del plenum di questa mattina: "Abbiamo letto con grande preoccupazione questa mattina - ha affermato Cascini - l'intervista resa dal consigliere Lanzi ad un quotidiano nazionale, nella quale si attribuisce una finalita' politica alle indagini avviate dalla procura di Milano sulle morti per Covid-19 e si fanno considerazioni sul merito delle ipotesi di reato formulate dalla procura" e in assenza di una "chiara e netta smentita chiederemo l'apertura di una pratica a tutela dell'autorita' giudiziaria di Milano per le dichiarazioni rese dal professor Lanzi". Secondo il togato di Area, "in una fase cosi' drammatica per la comunita' lombarda il rispetto per le migliaia di vite spezzate dalla malattia, per i loro familiari che si sono rivolti all'autorita' giudiziaria con una legittima richiesta di verita' e di giustizia, per i magistrati e gli operatori di polizia che mettono a rischio la propria incolumita' per accertare i fatti, avrebbe imposto di evitare di avventurarsi in una polemica cosi' fuori luogo e fuori tempo".

Lanzi: "Nessuna delegittimazione, solo manifestazione del mio pensiero"

Lanzi ha tuttavia tutto e ha rivendicato la liberta' di manifestazione del pensiero anche dei consiglieri del Csm e "specie su un tema di grande rilievo": "Nessun attacco alla magistratura" e nessuna "delegittimazione", ha ribadito il laico di Forza Italia al Consiglio superiore della magistratura, Alessio Lanzi. Che ha chiarito di "non aver mai delegittimato nessuno" e che "non c'è nessun attacco alla magistratura, ma opinioni espresse nell'ambito della libera manifestazione del pensiero. Il titolo dell'intervista, in un certo modo polemico, non è opera mia ma del giornale". Lanzi ha poi confermato totalmente le opinioni espresse nell'intervista a La Stampa, e rilevato che, come al solito "si usano due pesi e due misure a seconda di cosa si tratti; nei confronti del centrodestra va sempre bene tutto". "La dichiarazione del consigliere Cascini - ha sottolineato il laico - è un atto politico; la critica dovrebbe intervenire unicamente sul merito delle mie dichiarazioni e sui relativi contenuti giuridici; parliamo dell'obbligatorietà della azione penale, dei processi da remoto".








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