Milano
Corte dei Conti: sequestrato un milione di euro a Marco Milanese
La Corte dei Conti lombarda sequestra un milione di euro a Marco Milanese, ex deputato e consigliere di Tremonti, in seguito al traffico di influenze illecite
Corte dei Conti: sequestrato un milione di euro a Marco Milanese
La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Lombardia ha sequestrato un milione di euro a Marco Milanese, ex deputato e consigliere politico del ministro Tremonti, in seguito al traffico di influenze illecite. La somma sequestrata corrisponde al danno erariale contestato, sotto il profilo del danno all'immagine all'Amministrazione delle finanze, nella disciplina prevista dalla legislazione anticorruzione (il doppio della utilita' illecita conseguita). Sul reato la Cassazione ha dichiarato la prescrizione, ma ha confermato le statuizioni civili. Dagli atti del procedimento penale e' emerso che Milanese, nella qualita' di consigliere politico del Ministro ha ricevuto da Giovanni Mazzacurati (Presidente del Consorzio Venezia Nuova) la somma di 500.000 euro erogata in suo favore nella qualita' di intermediario qualificato, in grado di agevolare e fare ottenere al Consorzio la concessione di finanziamenti inseriti in una delibera Cipe e nei decreti collegati. Tale condotta, afferma una nota, il cui disvalore economico-patrimoniale valutabile dinanzi alla Corte dei conti, non e' venuto meno per effetto della prescrizione del reato, risulta particolarmente lesiva del prestigio e della credibilita' dell'Amministrazione finanziaria, in quanto idonea a minare alla radice l'integrita' funzionale dell'intero apparato riconducibile ai parametri costituzionali del buon andamento e dell'imparzialita' di cui all'art. 97 della Costituzione, a vantaggio di interessi personalistici.
L'accordo di mediazione illecita, si afferma ancora, "e' stato orientato a inquinare il contenuto discrezionale degli atti di finanziamento a vantaggio del Cvn, con riferimento all'influenza esercitata dal Milanese per l'accelerazione del meccanismo deliberativo, come dimostrato dalla circostanza che il finanziamento del Mose e' stato effettivamente posto all'ordine del giorno del Cipe in concomitanza dell'illecita interferenza, a superamento della situazione di inerzia e di stallo, durata circa un anno e mezzo".
"La mediazione offerta ed espletata dal Milanese a beneficio degli interessi di Mazzacurati - prosegue - ha asservito le scelte discrezionali degli organi di governo agli interessi del Cvn, che sono stati veicolati nelle influenze di favore che il Milanese ha di fatto esercitato, al fine del compimento di atti qualificati come contrari ai doveri d'ufficio. Il grave danno pubblico, qualificato come danno all'immagine in applicazione della disciplina contenuta nella legislazione anticorruzione che consente la quantificazione nella misura doppia dell'utilita' illecitamente conseguita dall'autore della condotta, e' stato contestato e garantito dalla misura cautelare del sequestro conservativo, confermato nella misura di 1 milione di euro con l'ordinanza emessa dal Giudice monocratico della Sezione della Corte dei conti per la Lombardia, che ha rigettato tutte le eccezioni pregiudiziali e preliminari sollevate dalla difesa".