Milano
"Così fan tutte": la Scala ricorda Mauro Pagano
Lo scenografo allievo di Ezio Frigerio nasce settanta anni fa e muore prematuramente nel 1988: la Scala lo ricorda con l'allestimento in streaming il 23 gennaio
"Così fan tutte": la Scala ricorda Mauro Pagano
La ripresa di Così fan tutte di Mozart in streaming sabato 23 gennaio alle ore 19 con la direzione del Maestro Giovanni Antonini nello storico allestimento di Michael Hampe è l’occasione per il Teatro alla Scala per ricordare lo scenografo Mauro Pagano.
Nato nel 1951 a Canneto sull’Oglio e diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, Pagano intraprende la carriera teatrale come assistente di Ezio Frigerio. Nel 1975 firma i costumi per il balletto Variation di Roland Petit cui seguono le scene del Don Pasquale di Donizetti, regia Ferruccio Soleri al Teatro Comunale di Modena 1978.
Nel 1979 debutta ventottenne alla Piccola Scala con le scene e costumi di Albert Herring di Britten con la regia di Virginio Puecher e Pietro Bellugi sul podio; nella Stagione 1980/1981 è collaboratore di Frigerio alla scenografia della serata inaugurale con la storica produzione “padana” di Falstaff di Verdi con la regia di Giorgio Strehler e la direzione di Lorin Maazel e a quella del Romeo e Giulietta di Prokof’ev con la coreografia di Nureyev, anche in scena con Carla Fracci. Sempre nel 1981 alla Piccola Scala disegna scene e costumi per Il sosia di Flavio Testi con la regia di Puecher e la direzione di Claudio Abbado.
Nel 1983 giunge alla Scala da Salisburgo il Così fan tutte con regia di Michael Hampe e direzione di Riccardo Muti, che sarebbe stato ripreso nel 1989 di nuovo con Muti e poi nel 2007 con Ottavio Dantone e oggi con Giovanni Antonini. Resta memorabile la creazione di un arioso Settecento napoletano con architetture maiolicate e costumi preziosi sullo sfondo blu del mare del golfo. Per il 7 dicembre 1985 crea le monumentali scenografie di Aida diretta da Lorin Maazel con Maria Chiara e Luciano Pavarotti per la regia di Luca Ronconi (i costumi sono invece di Vera Marzot). Nella scena del trionfo Ronconi e Pagano immaginano la costruzione delle piramidi, con falangi di schiavi intenti a trasportare statue monumentali e giganteschi blocchi di pietra. Atmosfere opposte pochi mesi più tardi con il delicato villaggio alpino immaginato per La sonnambula di Bellini nella regia di Ermanno Olmi con Gianandrea Gavazzeni sul podio e June Anderson protagonista.
Nel gennaio 1988 torna a collaborare con Ronconi e la Marzot per Fetonte di Jommelli ricreando un Barocco sontuoso e immaginifico fatto di solenni architetture in silhouette, carri e cavalli sospesi, cupole e volte capaci di disegnare spazi utopici e arcani.
A Salisburgo il successo di Così fan tutte assicura a Hampe e Pagano due nuove scritture di grande impegno: nel 1985 la prima assoluta della riscrittura del monteverdiano Ritorno d’Ulisse in patria di Hans Werner Henze e nel 1987 la sua nuova produzione di Don Giovanni diretta da Herbert von Karajan con Samuel Ramey.