Milano

Covid, chiusa inchiesta di Bergamo: indagati Conte, Speranza, Fontana, Gallera

di Redazione

Nel mirino anche la mancata istituzione di una zona rossa uguale a quella disposta nel Lodigiano. I commenti e le reazioni degli indagati

Covid, chiusa l'inchiesta di Bergamo: indagati Conte, Speranza, Fontana e Gallera

Dopo tre anni, la Procura di Bergamo chiude l'indagine sulla gestione del Covid nei primi mesi della pandemia nella provincia piu' colpita. Tra gli indagati figurano l'ex premier Giuseppe Conte, l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'ex assessore al Welfare Giulio Gallera.

In tutto gli indagati sono una ventina

Nell'atto che chiude le indagini ci sono anche il presidente dell'Istituto Superiore della Sanita' Silvio Brusaferro, l'allora capo della Protezione Civile Angelo Borrellli e il presidente dell'Istituto Superiore della Sanita' Franco Locatelli. In tutto gli indagati sono una ventina.

Nel mirino anche la mancata istituzione di una zona rossa uguale a quella disposta nel Lodigiano

Gli accertamenti, che si sono avvalsi di una maxi consulenza firmata da Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova e ora senatore del Pd, hanno riguardato tre livelli, uno strettamente locale, uno regionale e il terzo nazionale. Nel mirino degli inquirenti e degli investigatori della Guardia di Finanza sono finiti non solo i morti nelle Rsa della Val Seriana e il caso dell'ospedale di Alzano chiuso e riaperto nel giro di poche ore, ma soprattutto la mancata istituzione di una zona rossa uguale a quella disposta nel Lodigiano e i mancati aggiornamento del piano pandemico, fermo al 2006, e l'applicazione di quello esistente anche se datato che comunque, stando agli elementi raccolti, avrebbe potuto contenere la trasmissione del Covid.

Covid, indagato anche l'ex direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra

C'e' anche l'ex direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra tra i destinatari dell'avviso di chiusura delle indagini sulla gestione del Covid che viene notificato in queste ore dalla Procura di Bergamo. Guerra e' accusato di 'false informazioni ai pm' in relazione alle presunte dichiarazioni non veritiere fatte ai magistrati quando venne convocato come persona informata sui fatti il 5 novembre del 2020. Al centro della sua deposizione, la questione del mancato aggiornamento del piano pandemico del 2006 che, secondo l'allora funzionario dell'Oms Francesco Zambon, Guerra avrebbe fatto retrodatare per farlo sembrare aggiornato al 2017. La posizione di Guerra per questa accusa resta a Bergamo.

Le responsabilità dei vertici dell'Asst Bergamo Est: "Hanno cagionato la morte di due dipendenti"

Gli allora vertici dell'Asst Bergamo Est, competente sull'ospedale di Alzano Lombardo, Francesco Locati e Roberto Cosentina per "non avere valutato il rischio, ragionevolmente prevedibile", e di conseguenza "non avere adottato tutte le misure tecniche, organizzative e procedurali al fine di contenere la diffusione" del Covid avrebbero cagionato "per colpa" la morte di due dipendenti e le lesioni dovute all'aver contratto il virus di 34 operatori sanitari. E' quanto scrive la Procura di Bergamo nell'avviso di chiusura delle indagini letto dall'AGI in cui i due dirigenti sono accusati di epidemia colposa, omicidio colposo, lesioni colpose e falso.

In particolare, i pm, diretti dal procuratore capo Antonio Chiappani e dall'aggiunto Maria Cristina Rota, contestano loro di aver fornito ai lavoratori "i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale", di non aver richiesto "l'osservanza da parte dei lavoratori delle circolari aziendali" e di non aver vigilato "sull'osservanza da parte degli operatori sanitari, in servizio, delle indicazioni impartite dal Ministero della Salute, diffuse il 31/01/2020 dall'ufficio Igiene dell'Asst Bergamo Est.

Covid, chiusura delle indagini a Bergamo: commenti e reazioni

Conte: "Sono tranquillo di fronte al Paese"

“Apprendo dalle agenzie di stampa notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura". Così in una nota il leader M5s, Giuseppe Conte. "Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica”. Così in una nota il presidente M5S Giuseppe Conte, in merito alla notizia che lo vede tra gli indagati nell'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione dell'emergenza Covid nei primi giorni della pandemia.

Speranza: "Ho agito con disciplina e onore nell'interesse del Paese"

"Apprendo da agenzie di stampa notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Ho sempre pensato che chiunque abbia avuto responsabilità nella gestione della pandemia debba essere pronto a renderne conto. Io sono molto sereno e sicuro di aver sempre agito con disciplina ed onore nell’esclusivo interesse del Paese. Ho piena fiducia come sempre nella magistratura". Lo afferma il deputato Roberto Speranza, ex ministro della Salute.

Gallera: "Sono sereno e garantirò collaborazione alla Magistratura"

"Non ho ancora ricevuto alcun atto ufficiale. Ma sono sereno e garantirò, come ho sempre fatto, la massima collaborazione alla Magistratura".  Lo afferma Giulio Gallera, già assessore al Welfare della Regione Lombardia, in relazione alle notizie di natura giudiziaria legate all'emergenza Covid, diffuse in serata da alcuni organi d'informazione.

"Abbiamo affrontato il Covid a mani nude - spiega Gallera - e, sulla base delle pochissime informazioni delle quali potevamo disporre, abbiamo messo in campo le decisioni più  opportune per affrontare l'emergenza. Ho sempre garantito ogni forma di collaborazione con la Procura di Bergamo come persona informata sui fatti, e continuerò a farlo. Come afferma la stessa Procura, l’avviso della conclusione delle indagini preliminari non è un atto di accusa bensì un’atto di garanzia per l’indagato, che viene messo a conoscenza degli atti di indagine e posto nelle condizioni di esercitare la propria difesa chiedendo l’archiviazione". "Un’indagine così lunga e complessa - prosegue Gallera - è composta da migliaia di pagine di atti processuali, molti dei quali di natura tecnica. Se le notizie fossero confermate, chiederemo tutto il tempo necessario  per esaminare gli atti e predisporre il contraddittorio affinché possa essere accertata la correttezza delle azioni messe in campo durante l'emergenza".

Majorino: "Sul piano politico gli errori di Regione sono evidenti"

"Seguiremo passo passo gli sviluppi dell’inchiesta ben avendo a mente che, come ricorda la Procura di Bergamo, la conclusione delle indagini non è un atto d’accusa. Sul piano politico però gli errori della Regione sulla gestione complessiva del Covid sono già evidenti a prescindere da eventuali responsabilità giudiziarie che verranno definite nelle sedi competenti”. Così in una nota Pierfrancesco Majorino.

I familiari delle vittime di Bergamo: "Grati alla Procura di Bergamo"

"Io personalmente, come figlia di una vittima del Covid, sono grata alla Procura di Bergamo per il lavoro immane e puntiglioso che ha fatto in questi tre anni. Insieme al mio team legale e all'associazione dei famigliari delle vittime che noi rappresentiamo, 'Sereni e sempre uniti' non possiamo che esprimere una soddisfazione interiore perché la Procura di Bergamo con questo risultato ha dato onore a tutti nostri cari che non ci sono più e ne ha rispettato i famigliari, ascoltando la loro voce e dando le risposte alle domande che avevano posto già tre anni fa". Così, a LaPresse, Consuelo Locati, coordinatrice del team legale associazione familiari vittime Covid-19 #sereniesempreuniti, commentando la chiusura delle indagini da parte della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia nella provincia. "Come team legale - aggiunge - siamo veramente molto contenti e onorati di avere contribuito, seppur in minima parte, a tutto questo lavoro della Procura in cui abbiamo sempre avuto fiducia e che ha riconosciuto anche il nostro lavoro come avvocati, soprattutto nella ricerca di una verità che possa dare giustizia a tutte le persone che non ci sono più e i cui famigliari noi rappresentiamo".

 







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