Milano

Covid, concorsi pubblici bloccati. Da Roma a Milano, assunzioni in stallo

Bandi pubblici rinviati o congelati per evitare nuovi focolai. Migliaia i posti a rischio a causa delle normative anti covid e al rischio contagi

Covid, concorsi pubblici bloccati. Da Roma a Milano, assunzioni in stallo

Le norme anti covid che impongono il distanziamento e il limite massimo di 200 persone al chiuso rallentano i concorsi pubblici e le relative prove. A gettare luce sulla situzione un articolo di Corriere.it a fima di Lorenzo Savia. Se procedono i test per i magistrati del Tar e le assunzioni in Rai, è stata rinviata la maxi selezione del Comune di Roma. E a Milano la situazione non è rosea. Anzi. Da Nord a Sud, l'Italia dei bandi è nel caos.

"Oggi - si legge nell'articolo del Corriere.it - è l’ultimo giorno per fare domanda al Comune di Montalcino, in Toscana: cercano un contabile e un addetto amministrativo, tempo indeterminato. Ieri l’Inps, «a tredici anni dall’ultima selezione per tale professionalità», ha ufficializzato il nuovo bando per 165 informatici. E, visto che il lavoro non manca e non mancherà, ha aggiunto che da qui alla fine dell’anno prossimo le assunzioni saranno 4 mila. Lunedì scadono i termini per chi vuole diventare vigile urbano a Casorate Sempione, provincia di Varese, due posti. Mentre per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, 1226 «posizioni per varie figure professionali», l’ultimo giorno utile è il 5 novembre. Non c’è solo la scuola nella cartina dei concorsi pubblici che forse si faranno forse no, insomma a rischio blocco causa pandemia. A tenere il conto in tempo reale è il sito concorsipubblici.fpcgil.it, un must per chi insegue l’ultimo baluardo del posto fisso. Ieri il contatore del sindacato lampeggiava sulla cifra 32.894. Ma, considerato che alcuni bandi sfuggono al portale perché l’Italia resta un Paese complesso, il totale dei posti in palio da qui a gennaio dell’anno prossimo è di almeno 35 mila."

Un numero importante, dunque, su cui vale la pena riflettare anche alla luce del fatto che se per anni i concorsi pubblici erano diventati sempre più rari per via dei pochi posti disponibili, adesso con lo sblocco del turn over e le uscite anticipate di Quota 100, le selezioni possono ripartire con slancio. Come uscirne? Al momento, la scelta più diffusa è quella di temporeggiare. Sfortunatamente con i  numeri dei contati in ripresa è probabile che i tempi si allunghino e pure di parecchio. 

Il governo sta ragionando su come gestire la situazione, ma le posizioni sono parecchio distanti. Se il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone è per andare avanti, altri esponenti politici sono di parere contrario (tra di essi anche il ministro della Salute Roberto Speranza), temendo nuovi focolai. Che fare dunque? Una possibilità è quella di eliminare per i concorsi la regola che impone di non avere di 200 persone nella stessa stanza, ma cancellare il vincolo della simultaneità, utile per evitare trucchi e brogli, non è banale e forse non basterebbe nemmeno. 







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