Milano

Covid e scuole chiuse, Sala: "Giovani, fate sentire la vostra voce". VIDEO

Il sindaco di Milano Sala sulla chiusura delle scuole: "I decisori politici sentano maggiormente la voce di giovani"

Covid e scuole chiuse, Sala: "Giovani, fate sentire la vostra voce"

“A voi ragazzi e ragazze che siete la vita stessa della scuola e della città, un pensiero da parte di chi come me ricopre un ruolo istituzionale”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala in un video sui social commentando il passaggio alla didattica a distanza nelle scuole con la zona arancione rafforzato in Lombardia, da oggi. “Vi confesso che io per primo desidererei tanto girare libero per la città, avere qualche momento senza pensiero, addirittura senza pensiero di essere il sindaco di questa grande città. Non so cosa darei per farlo. Oggi non è possibile ma non perdiamo la fiducia”, prosegue Sala. Il sindaco poi rivolge un invito: “Mi permetto di fare un invito, non solo a chi frequenta le classi più avanzate: fate sentire la vostra voce. È giusto poi, anzi doveroso, che i decisori politici sentano maggiormente la voce dei giovani che hanno tutto il diritto di dire la loro in merito a scelte che riguardano la loro vita. Dire scuola per noi significa dire futuro, siamo obiettivamente preoccupati per gli esiti formativi ed emotivi con cui la pandemia sta impattando sulle vostre generazioni e chi ha da pronunciare la parola definitiva su come ci avvieremo al futuro dovreste essere voi, proprio voi giovani. Le vostre richieste giungono magari non coordinate e magari occasionali, sono però per ne fondamentali. Questa istituzione, il Comune di Milano, che per voi è la più prossima, deve essere la più sensibile nell’accoglierle. Vorrei abbracciarvi uno a uno e dimostrarvi l’ammirazione che ho nei confronti di voi, ragazzi e ragazze. È una cosa che mi sento di dirvi: ‘Io ci sono, sono con voi’”.

Ha aggiunto Sala: "Oggi vorrei rivolgermi a chi studia, a chi sta frequentando la scuola in ogni ordine e grado. Purtroppo da oggi siamo costretti a tornare alla didattica a distanza, avverto e comprendo lo scoramento, la stanchezza e magari anche la rabbia, vostra e dei vostri genitori che in molti casi sono stati costretti a organizzarsi dalla sera alla mattina. Sia chiaro la decisione sappiamo che è stata presa su indicazioni medico-scientifiche, ma con un’attuazione così repentina le famiglie sono state oggettivamente messe in difficoltà. Viviamo in una situazione paradossale perché abbiamo da un lato tutti sempre pensato che scuola e istruzione fossero sinonimi di libertà e oggi non poter andare a scuola porta a una quotidianità costretta”.








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