Milano

Covid, ecco la bomba di Bertolaso: chiudere Brescia ma vaccinare tutti

Vaccini in Lombardia, Bertolaso: da giovedì dosi a comuni confine Brescia e Bergamo. Cambio di passo di Regione contro la terza ondata

I DOCUMENTI INTEGRALI PRESENTATI IN REGIONE DA BERTOLASO

Covid, ecco la bomba di Bertolaso: chiudere Brescia ma vaccinare tutti

"Siamo in una guerriglia e i vaccini sono le nostre pallottole: dobbiamo adottare un approccio per aggredire il virus. Siccome questa è una guerra si adotta una strategia di guerra. Andremo a vaccinare i territori più colpiti per fare in modo che i numeri dei ricoveri crollino o si abbassino e per ridurre la trasmissione: l'obiettivo è la riduzione del danno". Così il consulente alla vaccinazione in Lombardia Guido Bertolaso in una comunicazione al Consiglio Regionale a Palazzo Pirelli a Milano, precisando che con il nuovo piano "non si riduce nessuna vaccinazione agli over 80, ci si concentra soprattutto su quelle che sono le categorie professionali: questa è tutta una zona di altissimo significato industriale. Rivedremo anche quelle che sono le categorie da vaccinare in primis, fermo restando le priorità". 

"Da giovedì - ha detto  Bertolaso -   inizieremo a vaccinare i territori al confine" delle province di Brescia e Bergamo e poi andremo verso Brescia vaccinando i comuni che risultano avere questo genere di patologie". in una comunicazione al Consiglio Regionale a Palazzo Pirelli a Milano. 

Il cambio di strategia

Cambio di strategia in Lombardia sul fronte vaccini anti-Covid. La Direzione Welfare, insieme al consulente Guido Bertolaso, hanno deciso una "rimodulazione della strategia vaccinale" come "strumento di contenimento del contagio". In pratica, ha spiegato la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, si comincerà a vaccinare nei Comuni dove ci sono i focolai, per evitare di riempire gli ospedali. "Abbiamo deciso una rimodulazione della strategia vaccinale e chiesto al ministero - sottolinea - la rimodulazione delle schedule vaccinali per soggetti positivi al Covid19, in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione, ipotesi validata da dati di letteratura e esperienze in corso. Una risposta positiva ci consentirebbe di avere più dosi di vaccino, ora scarse".

In più, si prevede una "rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario di contenimento: verranno concentrati nei limiti del possibile e delle linee guida del ministero le vaccinazioni partendo dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo con presenza importante di focolaio e situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali". 

Bertolaso: "Situazione sotto controllo tranne che a Brescia"

 "Allo stato attuale, la situazione e' sotto controllo e gestibile rispetto all'autunno passato, in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia, dove siamo di fronte alla terza ondata della pandemia. Uno stato che va aggredito immediatamente". Lo ha detto il consulente del governatore Attilio Fontana per la campagna di vaccinazione, Guido Bertolaso, durante una comunicazione in Consiglio regionale.

Il piano Brescia nelle parole del vicepresidente Moratti

Chiusura delle scuole elementari, dell'infanzia e dei nidi. Divieto di recarsi presso le seconde case, utilizzo dello smart working obbligatorio nei casi in cui è possibile. Oltre a obbligo a indossare mascherine chirurgiche sui mezzi pubblici e chiusura delle attività universitarie in presenza.

E una nuova rimodulazione del programma di vaccinazioni mantenendo quelle per gli 'over 80' e per le categorie inserite nella 'Fase 1 bis'. E uso della strategia vaccinale come strumento di contenimento della diffusione concentrandosi sui comuni più critici.

Sono queste le nuove misure di contenimento del virus previste dall'ordinanza che il presidente di Regione Lombardia emanerà oggi per tutta la provincia di Brescia e nei Comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso (in provincia di Bergamo) e Soncino (in provincia di Cremona) inserite in una zona Arancione 'rafforzata'.

"La decisione è stata presa dopo aver consultato la nostra Commissione dati, composta dai rappresentanti del mondo scientifico e in accordo con il Ministero". Lo ha riferito nell'Aula del Consiglio regionale la vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti che ha anche aggiunto:

"Inoltre abbiamo deciso - ha continuato - una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario del contenimento del contagio in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione. Un'eventuale risposta positiva ci permetterebbe di avere maggiore disponibilità del vaccino che ad oggi è misura scarsa".

"Regione Lombardia - ha sottolineato Moratti - sta attuando un'attenta sorveglianza sanitaria per intervenire in modo circoscritto e preventivo sulle aree che oggi appaiono critiche, anche a causa delle varianti che si stanno diffondendo con rapidità. La strategia viene messa in campo al fine di consentire, allo stesso tempo, a quelle aree non interessate da un'accelerazione del contagio, di proseguire le normali attività".

"Verranno infine concentrate nei limiti del possibile e delle linee guida del Ministero - ha concluso la vicepresidente - le attività di vaccinazione in particolare partendo dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e alla situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali".

Bertolaso: "Intervenire immediatamente a Brescia"

"A Brescia esiste una terza ondata. Dobbiamo intervenire immediatamente". Lo ha detto il responsabile della campagna di vaccinazione anti-Covid della Lombardia, Guido Bertolaso, intervenendo nell'Aula del Consiglio regionale.

"La provincia di Brescia – ha continuato – ha un'incidenza, ovvero un numero di nuovi casi, doppia rispetto al resto delle province lombarde. Allo stato attuale, la situazione è sotto controllo e gestibile - rispetto all'anno scorso - in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia, dove siamo di fronte alla terza ondata della pandemia. Questo è il punto che va aggredito immediatamente. Il problema principale, soprattutto in questa provincia, è legato alla circolazione della variante inglese e che ha fatto aumentare di parecchio i ricoveri in ospedale e soprattutto nei reparti di rianimazione. E’ stato elevato il livello di attenzione da 3 a 4, perché le terapie intensive sono già sotto stress e per questo Areu sta già trasferendo pazienti nelle aree limitrofe”.

"Passeremo - ha proseguito Bertolaso - da una logica di 'riduzione del danno' a quella di 'sanità pubblica'. Non possono bastare soltanto i provvedimenti sulla circolazione, bisogna utilizzare tutte le armi a disposizione. E l'arma più efficace è il vaccino. Inizieremo dunque a vaccinare nei territori maggiormente colpiti con l'obiettivo di diminuire fortemente i casi e conseguentemente il livello di ospedalizzazione".

"Partiremo giovedì - ha spiegato ancora - dalla provincia di Bergamo, dai territori di confine con la provincia di Brescia per poi spostarci nelle altre aree del bresciano. Ed allungheremo i tempi tra la prima e la seconda vaccinazione". Sulle vaccinazioni agli over 80, Bertolaso ha evidenziato che "non si ridurrà nemmeno di una unità la somministrazione dei vaccini".








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