Milano

Caos Rt, bagarre in Regione: l'arringa di Fontana, l'opposizione se ne va

Continua la disputa Regione-Governo sull'errore che ha portato all'attribuzione della Lombardia in zona rossa e lo scontro arriva in Consiglio regionale

Covid: Fontana, chiederemo a governo ristori per zona rossa

"Chiederemo immediati ristori per i cittadini e le attivita' costrette a essere chiuse nella zona rossa per una serie di errori da addebitare al governo centrale". Così, intervenendo a un convegno di Finlombarda, il governatore lombardo Attilio Fontana aveva anticipato i temi dell'intervento che avrebbe poi tenuto in aula consiliare questa mattina. La disputa sui dati Lombardia-Governo è quindi approdata in Consiglio regionale. E ad inizio seduta non si sono fatte attendere le reazioni delle forze di opposizione in consiglio con il consigliere PD, Pietro Bussolati, che ha consegnato a Fontana un pallottoliere per 'aiutarlo nei conteggi'. "Prima dell’inizio del consiglio regionale - scrive Bussolati su FB - ho voluto dare a Fontana un pallottoliere per evitare che ci mandi ancora in zona rossa per sbaglio. Secondo voi questa volta studierà o continuerà a parlare di algoritmi segreti del Governo?"

Dati Lombardia, la verità di Fontana

"Una premessa, mi scuserete se non riuscirò a mantenere la consueta pacatezza, ma davvero la misura è colma e la mancanza di rispetto verso la Lombardia e i Lombardi è andata oltre i limiti". Ha iniziato così il presidente della Regione Fontana Attilio Fontana il suo intervento oggi in Consiglio regionale.

"Entriamo nel merito - ha aggiunto Fontana - Regione Lombardia invia tutti i giorni i dati certificati in modo corretto così come attestato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità. Fino a questo momento i dati prodotti da ISS non erano mai stati da noi contestati, anche in considerazione del lavoro comune portato avanti. Gli indicatori complessivamente hanno avuto una loro coerenza interna nel tempo. Abbiamo sempre sviluppato nostre stime e abbiamo sempre constatato un andamento parallelo".

"Nell'occasione del report 35 - ha evidenziato il Presidente di Regione Lombardia - abbiamo invece notato la discrepanza tra l'indice RT sintomi 1.4. e il resto degli indicatori, incluso l'indice RT ospedaliero, orientati verso uno scenario di tipo 2, che corrisponde alla zona arancione. In considerazione di tale discrepanza abbiamo ricalcolato al nostro interno l'indice RT sintomi che risultò pari a 1.01. Per questo abbiamo chiesto una valutazione più coerente da parte della Cabina di Regia (formata da Ministero salute, ISS e rappresentanti delle Regioni), che tenesse conto anche del RT ospedaliero e dell'incidenza dei nuovi casi per 100.000 abitanti. La stessa Cabina di Regia aveva in precedenza suggerito al Ministero di pesare maggiormente altri indicatori".

"Contestualmente - ha dichiarato ancora Fontana - la componente tecnica dell'assessorato si è confrontata con ISS ed è emerso che il picco di RT sintomi era dovuto ad una criticità correlata al percorso di estrapolazione di dati da parte di ISS. A valle delle interlocuzioni tecniche abbiamo perciò chiesto all'ISS, il 19 gennaio, di procedere alla verifica del valore dell'indice RT sintomi del report 35 per recepire le modifiche tecniche dallo stesso proposte, senza alcun reinvio dei dati del 13 gennaio".

"Il giorno successivo invece, nell'imminenza dell'invio del flusso relativo alla settimana 36 - ha ricordato il Presidente - ci è stato detto da ISS che non era possibile modificare il meccanismo ed è stato quindi chiesto dallo stesso ISS di inserire un valore convenzionale in un campo facoltativo per superare la difficoltà di funzionamento del percorso di estrapolazione dei dati. Senza questa operazione l'ISS non avrebbe calcolato in modo corretto il nostro RT sintomi. Per superare l'impasse ci siamo adeguati a questa indicazione, abbiamo quindi trasmesso il 20 gennaio un flusso identico a quello della settimana precedente, con l'integrazione delle informazioni convenzionali chieste da ISS".

"Abbiamo manifestato la nostra perplessità sul metodo utilizzato - ha proseguito - e abbiamo chiesto di trovare una via strutturata di superamento del problema come testimonia una nostra mail del 21 gennaio. Nei due giorni successivi abbiamo chiesto di verificare anche l'indice RT sintomi del report 35, ma ci è stato risposto di dichiarare che tale richiesta doveva essere considerata una rettifica del nostro flusso; nel caso in cui non avessimo acconsentito ad ammettere di operare una rettifica dei dati, pur conoscendo il nuovo valore del RT della settimana precedente, l'ISS ci ha comunicato che non avrebbe formalizzato il nuovo valore permettendoci così di andare in zona arancione. Abbiamo, quindi, formalizzato una richiesta di rivalutazione del Rt sintomi del report 35 dichiarando una integrazione di dati a seguito del confronto tecnico con ISS e su loro precisa richiesta".

"Il CTS e la cabina di regia - ha sottolineato Fontana - non potendo che prender atto della correzione necessaria del valore di RT sintomi della Lombardia, hanno scritto nei loro verbali, poi confluiti nella motivazione dell'ordinanza del Ministro, che la rivalorizzazione dell'indicatore era il frutto di una nostra rettifica. Ma ciò non risponde al vero. I flussi di RL sono sempre stati inviati correttamente, come validato sempre da ISS ogni settimana. I nostri dati sono sempre stati coerenti con i flussi provenienti dai sistemi informativi delle ATS, mantenendo anche le eventuali incompletezze senza interventi forzati da parte di Regione. I nostri tecnici non hanno mai inserito in modo artificioso dati: a noi interessa una valorizzazione realistica della pandemia, non forzare una lettura semplificatrice".

"La mancata registrazione dei guariti è una falsa notizia - ha rimarcato il Presidente della Regione Lombardia - come si evince dai flussi pubblici, come quello della Protezione Civile che registra quotidianamente casi, guariti e decessi. Non è corretto che il destino di una regione possa essere legato ad un indicatore esile come RT Sintomi; non è possibile che i destini di milioni di persone siano affidati a dati esili, convenzionali e facoltativi. E' impensabile che la compilazione di campi indicati da ISS come facoltativi determini la collocazione di una Regione in zona rossa".

"Proprio per questo avevamo chiesto di sospendere per 48 ore l'efficacia della ordinanza del Ministro della Salute. Per confrontarsi in uno spirito di leale collaborazione e trovare insieme una soluzione. Ciò non è avvenuto e non ci è rimasto altro che ricorrere al TAR. Senza questo ricorso noi oggi saremmo ancora in zona rossa fino alla fine del mese. Qualcun altro avrebbe potuto tacere e nessuno, magari, si sarebbe accorto di questa situazione. Ricordo che il ricorso, contrariamente a quanto sostenuto da qualche organo di stampa, prosegue nel merito e verrà implementato questa settimana con  l'impugnazione dei verbali della Cabina di Regia e del CTS, nonché della parte dell'ordinanza del Ministero che fa riferimento ai quei verbali".

"Regione - ha concluso Fontana - è disponibile come sempre ad una leale collaborazione istituzionale e ad un confronto tecnico per definire parametri più completi e adeguati a descrivere il quadro epidemiologico per assumere provvedimenti appropriati. Non accetto, però, che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. Non per me.  Non per la mia Giunta. Ma per i Lombardi".

Covid: bagarre in Consiglio Lombardia, seduta sospesa 

Bagarre nell'aula del Consiglio regionale della Lombardia al termine dell'intervento del presidente della Regione Attilio Fontana sulla vicenda dei dati che avevano portato la Lombardia in zona rossa. Gli animi si sono accesi quando, subito dopo Fontana, ha preso la parola il consigliere lombardo di +Europa, Michele Usuelli, che ha chiesto che vengano resi pubblici tutti i dati di disaggregati. Usuelli si e' quindi inginocchiato davanti ai banchi della giunta e, intanto, M5s e Pd hanno esposto cartelli con scritto "Verita' per la Lombardia", "Basta bugie" e "Ora basta". In risposta, dai banchi del centrodestra e' partito il coro "a lavorare, andate a lavorare". Il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, e' stato costretto a sospendere la seduta, dopo avere prima censurato e poi espulso dall'aula Usuelli che e' rimasto tutto il tempo in ginocchio.

 

Fermi: "Consiglio ha dato immagine negativa"

Non posso che giudicare negativa l'immagine che abbiamo dato all'esterno questa mattina. Lo considero un incidente di percorso e spero rimanga tale. Non si era arrivati in 3 anni di legislatura ad eccessi di questo tipo" : così il presidente dell Consiglio regionale Alessandro Fermi intervenendo in Aula al Pirellone dopo la bagarre di questa mattina che ha portato alla sospensione dei lavori. "Invito a provare a ridare dignità all' Aula tornando a lavorare come abbiamo fatto in questi tre anni", ha aggiunto Fermi. Il quale ha disposto l'espulsione dei sei consiglieri di minoranza, perché hanno continuato a rimanere in piedi dopo i suoi ripetuti richiami a sedersi nei posti assegnati del parlamentino lombardo.

L'opposizione lascia l'aula

L'opposizione in Consiglio regionale ha quindi abbandonato l'Aula in segno di protesta. Il centrosinistra ha lasciato i banchi tornando a chiedere alla Regione i dati sulla situazione epidemiologica della Lombardia. "La nostra posizione è quella di non poter continuare con questa seduta, come Pd usciremo dall'aula", ha detto il capogruppo Pd Fabio Pizzul. Come il Pd hanno lasciato l'aula anche M5S, il consigliere di Azione Niccolò Carretta, il gruppo di Lce. Nei banchi dell'opposizione è rimasta solo la consigliera di Italia Viva, Patrizia Baffi. In precedenza alla ripresa pomeridiana dei lavori il presidente dell'Aula Alessandro Fermi aveva espulso i consiglieri M5S Dario Violi , Massimo De Rosa, Simone Verni, Nicola Di Marco, e Dino Alberti e il consigliere Pd Pietro Bussolati e richiamato il consigliere M5S Luigi Piccirillo. Provvedimenti che sono seguiti all'espulsione del consigliere di + Europa Michele Usuelli, già in mattinata.

Le opposizioni proseguiranno la protesta anche in Commissione sanità

Dopo aver abbandonato i lavori del Consiglio regionale nella seduta odierna, i consiglieri delle opposizioni al Pirellone continueranno la protesta anche in Commissione sanità, dove, da domani, partecipando ai soli lavori che riguarderanno l'emergenza covid e la riforma della sanità. Lo hanno spiegato i capigruppo Fabio Pizzul (Pd), Massimo De Rosa (M5S), Elisabetta Strada (Lce) e il consigliere di Azione Niccolò Carretta in un punto stampa. "Le minoranze hanno preso una decisione riguardo all’atteggiamento da tenere da ora in poi in Commissione Sanità, che in questo momento è la commissione principe in questo momento in Regione Lombardia, con una pandemia in corso e con una legge che ha terminato la sua fase sperimentare e che deve essere modificata - ha detto Pizzul -. D’ora in poi in commissione terza, come minoranze, parteciperemo esclusivamente ai lavori quando si parlerà di revisione della Legge 23 e quando si toccheranno temi che hanno a che fare con la pandemia". Secondo le opposizioni infatti "troppo spesso in questi mesi la commissione Sanità è stata infarcita di altri provvedimenti per non discutere di quello che realmente sta accadendo il Lombardia". "Facciamo una scelta di questo tipo per richiamare la Giunta alla necessità di dare risposte ai cittadini lombardi in questa fase", ha detto ancora Pizzul.

 

Pase (Lega): “Sinistra disposta a tutto pur di denigrare Regione Lombardia”



“Sono basito. Pur di avere un po’ di notorietà un consigliere regionale dell’opposizione si mette addirittura in ginocchio con il cappello, durante una seduta pubblica, come a chiedere l’elemosina.Questo è esattamente quello che vorrebbe la Sinistra: mettere la Lombardia in ginocchio col cappello in mano per chiedere l’elemosina ad un Governo che possiamo solo definire imbarazzante. Una sinistra disposta a tutto pur di denigrare Regione Lombardia. I Lombardi non si meritano tutto questo. Il destino della nostra Regione non può e non deve essere lasciato nelle mani di un governo che non è chiaramente in grado di risolvere i problemi ma solo di crearne. La nostra economia e le nostre vite non possono essere legate ad indicatori superficiali e inadeguati. Il comportamento in aula oggi del consigliere Usuelli è del tutto fuori luogo e dimostra solo quello che la sinistra vorrebbe: una Lombardia in ginocchio dal governo”. Così il consigliere leghista Riccardo Pase commenta la bagarre che si è scatenata in aula del Consiglio Regionale dopo le parole del presidente Fontana.

REGIONE, CENTRODESTRA ‘CENSURA’  MINISTRO SPERANZA. GOVERNO PAGHI DANNI PER ZONA ROSSA

“Una mozione urgente per censurare le azioni del ministro Speranza e quantificare il maxi risarcimento che il Governo dovrà erogare ai lavoratori danneggiati dall’errata collocazione della Lombardia in zona rossa. Il documento, firmato da tutti i capigruppo del centrodestra, sarà discusso nella seduta odierna del Consiglio regionale. “L’ordinanza del Ministero della Salute che ha confinato la nostra regione in zona rossa - affermano i capigruppo - ha causato danni enormi a milioni di lombardi sulla base di un clamoroso errore di valutazione. Il presidente Fontana ha contestato sin da subito tale classificazione e l’assessore Moratti chiese 48 ore di tempo per un confronto con i tecnici; tale richiesta è stata ignorata dal ministro Speranza. Solo dopo il ricorso al Tar da parte di Regione Lombardia - prosegue la nota -  l’esecutivo è tornato sui suoi passi, sconfessando la sua stessa ordinanza tramite un vergognoso scaricabarile, nel tentativo assurdo di attribuire a Regione le responsabilità dei loro sbagli. Questo Governo, con i suoi errori e le sue menzogne, ha messo in ginocchio milioni di cittadini lombardi. Oggi vogliamo censurare il ministro Speranza per i danni che ha causato alla popolazione, danni che il Governo dovrà ripagare fino all’ultimo centesimo in tempi rapidi. Infine - conclude la nota - per fare emergere la verità su questa sgradevole vicenda, chiediamo un tavolo tecnico tra Governo e regioni per rendere oggettivi e trasparenti i criteri di valutazione con cui vengono definiti i gradi di rischio pandemico, e la conseguente collocazione delle regioni nelle diverse classi di rischio”. 

Così in una nota i capigruppo del centrodestra in Regione Lombardia Roberto Anelli (Lega), Gianluca Comazzi (Forza Italia), Franco Lucente (FdI), Luca Del Gobbo (Noi con l’Italia), Viviana Beccalossi (Misto), Manfredi Palmeri (Polo di Lombardia), Giacomo Basaglia Cosentino (Lombardia Ideale).








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