Milano
Covid: in Lombardia 4.243 nuovi casi. Tasso di positività sale a 8,2%
Nelle ultime 24 ore sono morte 44 persone (ieri 38), per un totale di 28.228 decessi in Lombardia da inizio pandemia
Covid: in Lombardia 4.243 nuovi casi e 44 morti, tasso di positività sale a 8,2%
I nuovi positivi a Sars-Cov-2 in Lombardia sono oggi 4.243, contro i 3.310 di 24 ore fa. Sale anche la percentuale di tamponi risultati positivi, oggi all'8,2 per cento (ieri 6,5). I tamponi effettuati sono 51.473, di cui 37.202 molecolari e 14.271 antigenici.
Dei 4.243 risultati positivi, 200 lo sono solo debolmente. Nelle ultime 24 ore sono morte 44 persone (ieri 38), per un totale di 28.228 decessi in Lombardia da inizio pandemia. Crescono anche i pazienti ricoverati: in terapia intensiva sono 407, 1 piu' di ieri; nei reparti Covid ordinari 4.024, 78 piu' di 24 ore fa. I guariti/dimessi sono oggi 1.596. Lo fa sapere il quotidiano bollettino sull'andamento della pandemia diffuso da Regione Lombardia.
Coronavirus, oltre mille nuovi casi nel Milanese: +973 nel Bresciano
Milano è la provincia che oggi registra il maggior incremento di nuovi casi di coronavirus in Lombardia nelle ultime 24 ore con 1.072 contagi di cui 409 a Milano città; poco sotto i mille il Bresciano con 973 nuove infezioni. È quanto emerge dal bollettino della Regione. Seguono le province di Monza e Brianza (+356), Bergamo (+329), Varese (+316), Como (+305), Pavia (+243), Mantova (+215), Lecco (+137), Cremona (+ 103), Lodi (+57) e Sondrio (+31). Nello stesso arco temporale si sono avuti 1.596 nuovi guariti per un totale di 504.748.
"In Lombardia, a livello di organizzazione e allerta della rete ospedaliera per la gestione dei pazienti Covid, siamo ai livelli di meta'-fine ottobre, poco prima del picco di novembre". A dirlo e' Stefano Magnone, anestesista all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e segretario regionale di Anaao-Assomed Lombardia. La Regione ha attivato infatti "il livello 3 su 4 di organizzazione della rete ospedaliera e delle rianimazioni - continua - Cio' significa che gli ospedali non hub mandano i malati critici di Covid agli ospedali hub di riferimento, e che i vari centri hub di riferimento per le altre patologie, come infarti e ictus, collaborano tra di loro". E' stato inoltre chiesto ai medici "di rallentare l'attivita' libero professionale in intramoenia, in modo proporzionale a quella di ricovero per altre patologie.
Il rallentamento - prosegue Magnone - non riguarda invece l'attivita' ambulatoriale". Per quanto riguarda la situazione di Brescia "in particolare agli Spedali Civili, la maggior parte dei ricoverati e' con variante inglese. A differenza delle prime due ondate pero' - conclude - questa volta sta funzionando la medicina territoriale e in particolare il filtro delle Usca. In questo modo al pronto soccorso arrivano davvero i pazienti che hanno bisogno di ricovero".