Milano

Covid, Maran: "Inchiesta di Bergamo è irragionevole, è pericolosa"

di Fabio Massa

Maran: "Credo che il perimetro della contestazione debba essere politico"

Covid, Maran: "Inchiesta di Bergamo è irragionevole, è pericolosa"

Non chiamatelo assist a Fontana. Ma piuttosto una riflessione che scaturisce dal profondo di un politico che amministra. Pierfrancesco Maran, l'uomo che avrebbe voluto fare le primarie per scegliere il candidato governatore, spara a palle incatenate con Affaritaliani.it Milano contro l'inchiesta di Bergamo: "Giusto ci sia un momento di verità, ma questo è un procedimento irragionevole". Poi, sulle regionali: "Gli errori sono stati due: non fare le primarie e non partire per tempo..."

L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

Pierfrancesco Maran, che cosa pensa dell'inchiesta di Bergamo?

E' giusto e necessario che ci sia un momento di verità storica e che ci sia una seria analisi per capire le lezioni imparate dalla pandemia anche perché bisogna essere preparati alle prossime emergenze. Oggettivamente non siamo arrivati preparati alla pandemia. Non credo che però questa preparazione debba passare dalle aule di tribunale, con accuse e indagini su singole persone che hanno preso delle decisioni difficilissime in un quadro di conoscenze incerto.

Sta difendendo Attilio Fontana?

Mi sento politicamente molto distante da Fontana, Gallera, Conte o Speranza e ne ho spesso contestato politicamente alcune delle azioni. Però credo che il perimetro della contestazione debba essere politico. Non mi sento di dire che possano dover rispondere dal punto di vista giuridico di decisioni prese in quei momenti. Pur essendo da loro molto distante mi sembra una inchiesta irragionevole.

Da amministratore è preoccupato del precedente?

A me preoccupa sempre molto l'idea che si vada a colpire chi prende delle decisioni difficili perché è uno degli elementi che porta all'immobilismo questo Paese. Io non so se hanno preso la decisione migliore allora, e probabilmente no, ed è certamente più facile giudicarla anni dopo rispetto a quel momento. Ma ci deve essere una analisi della Storia e non dei tribunali, a meno che non ci siano effettivamente dei fatti volutamente dolosi ma ad oggi il perimetro dell'inchiesta riguarda se sono state fatte delle scelte corrette o meno.

Che cosa pensa di Crisanti?

Penso che sia durante la pandemia sia a distanza di anni abbia avuto un ruolo essenziale perché avesse una strategia essenziale sul covid e questo penso che glielo possano riconoscere anche diversi suoi contestatori. Vedremo se sarà altrettanto efficace in Senato, io glielo auguro. Credo anche che la sua perizia possa essere utile per ragionare su come si organizza un piano pandemico per i prossimi casi, se e quando arriveranno.

Regionali. Un commento molto a posteriori.

Resto convinto che un percorso più aperto con le primarie ci avrebbe fatto bene e avrebbe rappresentato un senso di novità. Io credo che noi le abbiamo perse anche perché per due anni non abbiamo preparato una alternativa. Girandola in positivo: abbiamo in consiglio regionale oggi delle persone di indubbia qualità come Bussolati, Majorino e Del Bono dalle quali ripartire per una alternativa.

Lei avrebbe fatto meglio di Majorino?

Col senno del poi mi sembra inutile dirlo. Dico invece che le primarie generano una partecipazione che comunque tocca corde che una nomina dall'alto non fa.

fabio.massa@affaritaliani.it








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