Milano

Covid, non fu Cajazzo a far riaprire l'ospedale di Alzano

Riapertura dell'ospedale di Alzano dopo la scoperta di due positivi: da elementi in mano alla Procura non fu l'ex dg della sanità lombarda a dare il via libera

Covid, non fu Cajazzo a far riaprire l'ospedale di Alzano

Gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo, riaperto dopo la scoperta dei primi infetti da Coronavirus il 23 febbraio, e mancata zona rossa in Val Seriana: come noto da aprile la Procura di Bergamo indaga per epidemia colposa e omicidio colposo. Le vicende sono tornate recentemente sotto i riflettori dopo la puntata di Report dedicata al tema. Poi, le minacce di morte seguite alla messa in onda denunciate da Luigi Cajazzo, ex direttore generale lombardo della Sanità tra gli indagati nell'inchiesta.

La ricostruzione giornalistica avanzata dal Corriere di oggi racconta nei dettagli cosa sarebbe accaduto, secondo il materiale a disposizione della Procura, quel giorno in cui Ats di Seriate e Regione Lombardia discussero di cosa fare con l'ospedale di Alzano. E proprio la posizione di Cajazzo potrebbe essere vista sotto un'altra luce, in quanto risulta che non fu lui a dialogare, via mail o al telefono, con i vertici dell'azienda sanitaria.

Il contesto generale: secondo la Procura di Bergamo non ci sarebbe alcun atto formale, informale o mail in cui Regione Lombardia abbia chiesto all'Azienda sanitaria di Seriate di fare un quadro più approfondito della situazione ad Alzano, pur alla luce della scoperta di due contagiati da Covid. Nessuna domanda su disponibilità di mascherine, camici, altri pazienti con sintomi sospetti, necessità particolari, procedure adottate.

Ma, tracciando i tabulati telefonici recuperati dalla Guardia di Finanza, si apprende che non ci fu alcuno scambio di messaggi tra, da una parte, il direttore generale Asst Francesco Locati e l'allora direttore sanitario Roberto Cosentina e, dall'altra, l'allora dg della sanità lombarda Cajazzo. Locati riuscì a mettersi in contatto solo con Massimo Giupponi, direttore Ats, che gli suggerì di insistere in Regione, riuscendo alla fine a parlare con Aida Andreassi, vice di Cajazzo assieme a Marco Salmoiraghi. Riporta il Corriere che fu quindi Andreassi a disporre verbalmente la riapertura dell'ospedale di Alzano, nonostante i dubbi di Locati. Ricostruzione quindi diversa per un significativo dettaglio, considerando che da più parti - anche, ad esempio, all'interno del libro scritto dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori sulla pandemia - si imputa proprio a Cajazzo la decisione di far riaprire l'ospedale di Alzano.







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