Milano

Covid e quarantene, Trenord in difficoltà. I pendolari: "Dimissioni Terzi"

L'assessore lombardo Claudia Maria Terzi replica alle critiche dei pendolari lombardi: "Riorganizzazione delle corse per garantire le fasce di punta"

Covid e quarantene: manca il personale, Trenord in difficoltà

"Purtroppo le assenze di personale stanno rendendo difficile organizzare tutti i servizi del Tpl. Perchè il problema non è solo di Trenord, ma è generalizzato: sono numerose anche le aziende del settore gomma che vanno via via riducendo le corse a causa proprio delle assenze del personale positivo o in quarantena. Analoghi problemi stanno affrontando altre imprese ferroviarie come Trenitalia, posto che il servizio ferroviario lombardo per come è strutturato, per volumi, quantità e frequenza, non ha paragoni nel resto d'Italia". Lo spiega l'assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi in risposta alla lettera inviata oggi dai comitati dei pendolari lombardi al governatore Attilio Fontana.

"Per quanto attiene più nello specifico a Trenord - prosegue  Terzi - mi limito a ricordare che la riorganizzazione delle corse ha come obiettivo proprio la tutela degli orari più frequentati da studenti e lavoratori, cercando di garantire il più possibile le fasce di punta. Del resto ogni giorno sono garantiti in Lombardia 800.000 posti, a fronte di un'utenza attuale che si aggira sui 350.000 viaggiatori".

"Regione Lombardia sta investendo 2 miliardi di euro per nuovi treni"

"La Regione - spiega Maria Claudia Terzi - sta investendo 2 miliardi di euro per l'acquisto dei nuovi treni che stanno gradualmente entrando in servizio, e 1 miliardo di euro per efficientare l'infrastruttura di Ferrovienord, nella speranza che lo Stato centrale attui in proporzione investimenti analoghi sulla rete statale". "A questo, parlando invece di trasporto su gomma - conclude l'assessore - si aggiungono i 400 milioni di euro annui che Regione stanzia per integrare il Fondo nazionale trasporti (Fnt). La Lombardia infatti è tra le poche regioni in Italia a mettere consistenti risorse autonome per il trasporto pubblico locale, la cui gestione e programmazione è di competenza delle Agenzie del Tpl".

La lettera dei pendolari lombardia a Fontana

Oggi i comitati dei pendolari lombardi hanno inviato una missiva al governatore Attilio Fontana: “Il Trasporto Pubblico Lombardo ed in particolare quello su ferro, di cui la programmazione e funzionamento ricadono nella piena competenza e responsabilità dell’Esecutivo Regionale, sta conoscendo uno dei suoi più cupi periodi, degradando continuativamente ed in maniera ormai non più sostenibile. Anche se la presente pandemia costituisce un ulteriore motivo di peggioramento, non ne costituisce affatto la causa esclusiva e nemmeno la principale. Il Covid c'è per tutti ma nessuna altra azienda, ferro o gomma che sia, è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord, ed ovunque (anche per la “vicina” Trenitalia) le cancellazioni dei treni rimangono ad un livello molto più basso”.

"A queste condizioni è impossibile usare il treno"

“Il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni e la pandemia costituisce quindi solo una causa di accelerazione e giustificazione del degrado. Anno dopo anno, le corse sono state ridotte, passando dalle 2347 corse giornaliere del 2018, alle attuali (orario in vigore dal 10 gennaio 2022) meno di 1800 corse, senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte altre. A tale riduzione, vanno sommate le cancellazioni delle corse che, nei giorni scorsi, è arrivata a punte del 25%. Larga parte di queste criticità dipendono dal fallimento del programma di assunzioni di personale, nonché dallo smantellamento dell’Unità Operativa dell’Assessorato Trasporti appositamente dedicata all’SFR”.

La richiesta di dimissioni dell'assessore Terzi

“Converrà con noi – insistono i viaggiatori Trenord chiamando in causa Fontana - che, in queste condizioni, è impossibile usare il treno, infondendo nella cittadinanza la convinzione dell'esistenza di un consapevole processo di progressivo smantellamento del Servizio Ferroviario Regionale. Il degrado della situazione ai danni dei cittadini lombardi è ormai tale da rendere necessaria una decisa correzione alla rotta che ha portato a tale disastro e a tale punizione del Popolo Lombardo, che non merita”.

Poi la richiesta di dimissioni dell’assessore ai Trasporti: “Poiché una tale correzione, per essere credibile, non può prescindere da un cambio della guardia nella gestione del Sistema Ferroviario Regionale, chiediamo esplicitamente le dimissioni dell'assessore Terzi, che riteniamo largamente responsabile del disastro, attuando scelte politiche e gestionali inadeguate e sottraendosi sistematicamente al confronto con i rappresentanti degli utenti. I problemi del trasporto pubblico non si limitano alla parte ferroviaria. Anche nella gomma, ugualmente di competenza regionale ma demandata alle province e comuni capoluogo tramite le Agenzie del TPL, c'è una situazione diffusa di difficoltà che richiede un impegno specifico sul quale l'assessorato è stato assente”.

I comitati dei pendolari infine, segnalano “la carenza di risorse soprattutto nell'area urbana del capoluogo regionale, aggravate da uno storico squilibrio a svantaggio delle aree confinanti con l'area metropolitana milanese”. “Siamo certi di poter confidare nella sua autorità di presidente della Giunta perché affidi la delega ai Trasporti a persona più motivata e competente perché la Lombardia abbia i servizi ferroviari che merita”.







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