Milano
Covid, San Paolo di Milano al completo: 70 barelle in pronto soccorso
Non ci sono piu' letti liberi all'ospedale San Paolo di Milano per i pazienti Covid: circa 70 pazienti vengono 'ospitati' nel pronto soccorso
Covid, San Paolo di Milano al completo: 70 barelle in pronto soccorso
Non ci sono piu' letti liberi all'ospedale San Paolo di Milano per i pazienti Covid, da almeno 2 settimane. Tanto che circa 70 pazienti vengono 'ospitati' nel pronto soccorso perche' i reparti sono saturi, e molti, una cinquantina dormono sulle barelle. A raccontare all'AGI come effettivamente stanno le cose e' una fonte dell'azienda ospedaliera.
"La situazione li' e' preoccupante" dice, cosi' come in almeno altri 8 ospedali milanesi, come aveva spiegato qualche giorno fa anche Areu parlando di "criticita' per il sovraffollamento". E non va migliorando, visto che in 2 settimane il numero dei positivi in Lombardia e' volato, passando da 1.687 nuovi casi con una percentuale dell'11,5 % sui tamponi effettuati (il 19/10) agli 8.607 positivi di ieri, con la percentuale che sale al 21,7%. Il sistema per adesso tiene ma se i numeri dei contagi e dei ricoveri continua a salire va in tilt. E questo lo dicono, da piu' parti, medici e infermieri. Tornando al caso del San Paolo: "Ogni giorno ci sono altri 20-30 nuovi ingressi in pronto soccorso per pazienti che hanno bisogno di ossigeno o del casco" e non possono essere mandati in isolamento domiciliare. Tra questi c'e' anche il presidente di Rcs Urbano Cairo, ricoverato nel reparto malattie infettive del nosocomio da venerdi' scorso. Cosa e' cambiato rispetto a marzo? "I sintomi che si manifestano sono sempre gli stessi, e vanno dalla perdita dell'olfatto e del gusto alla febbre, dalla tosse alla fatica respiratoria. Mentre l'eta' media delle persone che arrivano in pronto soccorso e' molto piu' bassa rispetto ai mesi precedenti e il numero dei pazienti e' decisamente piu' alto, forse anche perche' prima molti tendevano a stare a casa fino all'ultimo. Il 70-80% ha la polmonite e in questi casi quasi tutti hanno bisogno di ossigeno, non per forza ad alti flussi, ma comunque non sono dimissibili".
Gli intubati, invece, per adesso riescono ancora a trasferirli, qualcuno in altri istituti milanesi, come il San Carlo, altri a Brescia. Ma la situazione e' in divenire. Mezzi ed energie hanno un limite. E anche le barelle sono diventate un bene raro. "Per tutta la settimana in pronto soccorso le barelle erano terminate. Il che significava che le ambulanze o i pazienti venuti autonomamente aspettavano per ore che si liberasse una barella". Scene gia' viste in altre regioni del sud ma che qui suonano come una novita': le barelle che sostituiscono i letti? "I pazienti sono tutti su barelle, eccetto 20 nell'area di osservazione attigua al pronto soccorso, che hanno un letto 'vero'". In tutto questo marasma di numeri che suonano come bollettini di guerra, terapie la cui efficacia e' ancora da dimostrare con studi scientifici e numeri significativi, e vaccini che sembrano miraggi, l'unica certezza e' l'abnegazione, ancora, come nella prima ondata dell'emergenza, del personale sanitario. Medici e infermieri che stanno facendo uno sforzo eccezionale, saltando i turni di riposo pur di garantire qualche unita' in piu': "cosi' nel pronto soccorso del San Paolo dalle 8 alle 16, riescono a esserci 4 medici e il primario, mentre dopo le 16 ne restano 2 piu' uno che copre l'area di osservazione e si dedica solo ai pazienti piu' delicati. Con loro 9-10 infermieri". La situazione si e' leggermente alleggerita da qualche giorno perche' l'ospedale e' stato in grado di aprire un nuovo reparto Covid, ma ne serviranno altri o "sara' un disastro".
La nota dell'ospedale
"Oggi al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo, alle h 12 circa, erano presenti 60 pazienti Covid di cui nessun paziente intubato e 8 pazienti con casco di ventilazione, in fase di trasferimento presso il reparto di degenza Covid". E' quanto precisa in una nota la Direzione dell'ASST Santi Paolo e Carlo, in relazione al lancio in cui abbiamo riferito di 70 pazienti 'ospitati' in pronto soccorso. Nella nota si spiega che i pazienti positivi al Covid "possono sostare in PS anche 2/4 giorni per accertamenti, osservazione oppure in attesa dell'assegnazione di un posto letto in reparto". Si precisa inoltre che i pazienti "Covid+ presenti in PS, in base alle condizioni cliniche, possono essere accomodati su letti (priorita' con pz con casco e/o necessari di pronazione), su barelle o poltrone/sedie". E si assicura che gli "infermieri di PS in turno sono in numero sufficiente a garantire il minutaggio assistenziale".