Milano

Crack Mercatone Uno, perquisite le sedi del commissario straordinario

Un nuovo capitolo di indagine con ordine di perquisizione per il commissario che avrebbe dovuto curare il fallimento della Mercatone Uno

Crack Mercatone Uno, perquisite le sedi del commissario straordinario

Un nuovo capitolo di indagine a cui e' seguito anche un ordine di perquisizione e un "faro" acceso sul commissario che avrebbe dovuto curare il fallimento della societa': sono le mosse della Procura di Milano sul caso Mercatone Uno, la catena di punti vendita dell'elettronica fallita nel maggio 2018. Il pm Roberto Fontana, assieme all'aggiunto Riccardo Targetti, sono infatti andati oltre il buco da 91 milioni lasciato dalla Shernon Holding srl, societa' che gestiva i 55 punti vendita, e per cui era stato chiesto il giudizio per 3 persone. E hanno ora delegato il Nucleo di polizia Economico finanziata della guardia di finanza di Milano a perquisire le sedi (casa e studio a Milano e Verona) di uno dei commissari straordinari acquisendo documenti anche negli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico. L'ipotesi di reato per cui si indaga e per cui le Fiamme Gialle stanno ancora operando, sarebbe 'causazione del dissesto attraverso operazioni dolose': nell'agosto 2018 - ritengono gli inquirenti - si sarebbe verificato infatti un accordo tra l'amministrazione straordinaria del gruppo e gli esponenti di un fondo americano (la Gordon Brothers International Llc).

Proprio quest'ultimo avrebbe tratto vantaggio dal crac finanziario della catena di grandi magazzini. Al centro la figura dell'avvocato tributarista Ermanno Sgaravato, che - emerge dalle indagini - in qualita' di commissario avrebbe di fatto introdotto nell'operazione la Gordon Brothers mostrandosi come l'autore principale di una trattativa sfociata in alcuni contratti, pur consapevole della prospettiva di dissesto a breve della Shernon; una mossa servita - scrivono i pm - ad "elidere la funzione di finanziamento per assumere una connotazione schiettamente ed esclusivamente speculativa". Nella prima trance rischiavano gia' il processo Valdero Rigoni, amministratore della Shernon dal 2017 fino al fallimento, Michael Thalmann, amministratore dal 2017 al marzo 2019, e Valentina Rigoni, amministratrice di una societa' "riconducibile alla famiglia".








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