Milano
Crisanti, il tecnico che fa politica. Lunedì nuova ondata su Fontana

Andrea Crisanti è un tecnico, dovrebbe consigliare e non sostituirsi alla politica parlando di un nuovo lockdown. Mentre su Fontana piovono altre beghe
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Occorre un ripasso di democrazia rappresentativa. Notizia numero uno: Andrea Crisanti dice urbi et orbi, a qualunque giornale gli capiti sotto tiro, che occorre chiudere tutto. Che bisogna fare un lockdown, di due o tre settimane. Chi è Andrea Crisanti? Andrea Crisanti è il "padre" disconosciuto da Zaia del modello Veneto, quindi sicuramente è uno che ci capisce. Ed è anche quello che dopo aver litigato con Zaia è andato alla corte di Conte. E fin qui, cavoli suoi. Però che cosa succede? Succede che - per l'ennesima volta - un tecnico (perché Crisanti è un tecnico. Un tecnico. Un tecnico. Un tecnico. Un tecnico. Ripetiamolo cinque volte questo concetto) tira una vera e propria bomba mediatica andando a influenzare la politica. Ma è la politica che prende le decisioni, e se ne prende le responsabilità. Non Crisanti. E allora, caro Crisanti, facciamo un ripassino: tu sei un tecnico, tu vai da Conte e gli dici, Conte ci pensa su e come suo solito tra le 22 e le 24 annuncia: sì facciamo il lockdown oppure non annuncia nulla perché non è d'accordo con te. Notizia numero due: oggi nella consueta litania di anticipazioni di Report a mezzo stampa (leggasi Fatto Quotidiano) scopriamo che, e riporto l'agenzia integralmente, "Maria Cristina Fontana, figlia del governatore lombardo Attilio, avrebbe svolto numerose consulenze per l'Asst Nord Milano, l'azienda sanitaria locale che raggruppa gli Ospedali di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo". Quando? Nel 2018 e nel 2019. Che cosa fa la figlia di Fontana? L'avvocato. E che cosa fa un avvocato? Prende le cause e le porta in tribunale. "Non ho mai svolto consulenze - spiega Maria Cristina Fontana - Tutt'al più ho svolto incarichi di difesa giudiziale su mandato della compagnia assicuratrice dell'Asst Nord Milano". Quando inizia la collaborazione? Nel 2015, e nel 2020 sospende tutto proprio perché "dava fastidio il mio cognome". Dunque, ricapitolando: la figlia di Fontana che fa l'avvocato, tre anni prima che il padre diventi presidente di Regione difende l'Azienda sanitaria, e va avanti a farlo fino alla fine del 2019. Poi nel 2020, sospende. E quindi? In Italia c'è per caso qualche legge che dice che uno non può svolgere il proprio mestiere se suo papà o suo zio o suo nonno ha un incarico elettivo? Qualche procedura è stata violata? Se sì, bisogna dirlo: la tizia è stata raccomandata. Se invece non è stato violato niente, qual è lo scandalo? Ora, io penso che lunedì non ci sarà solo questa novità, a livello giudiziario. Anzi, vedrete che anche la procura batterà un colpo, prima di chiedere a novembre una proroga delle indagini sui camici.