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Cucchiara (Verdi): a Milano crescita importante. Aspettiamo confronto politico

Cucchiara (Verdi): “Su Milano crescita importante. Aspettiamo confronto politico”

“Quello che mi aspetto è un maggiore confronto politico con la maggioranza che, secondo me, in questi anni è mancato. E mi aspetto una maggiore attenzione ai nostri temi, anzitutto la transizione ecologica e il contrasto all’emergenza abitativa”. A pochi giorni dall’esito delle elezioni europee e dell’aumento di voti di Avs, la consigliera comunale dei Verdi Francesca Cucchiara, raggiunta da Affaritaliani.it Milano, analizza l’esito del voto dell’8 e 9 giugno che ha portato Avs al terzo posto sul podio delle preferenze a Milano, superando la Lega. Un voto che si riflette anche sulla Giunta di Palazzo Marino e sulla possibilità di discutere di un rimpasto, a cominciare dall’assessorato alla Casa lasciato libero da Pierfrancesco Maran, sempre più vicino a ottenere il sesto seggio con il Pd nel Nord-Ovest e a diventare eurodeputato.

Dopo il voto alle europee, a Milano siete la terza forza politica. Ve lo aspettavate?
C’è stata una crescita importante. Posso dire che non ci aspettavamo di raddoppiare i risultati delle politiche. Avendo visto i sondaggi ci aspettavamo un aumento, anche parlando con le persone. eravamo certi che avremmo superato la soglia di sbarramento ma non ci aspettavamo un risultato così importante soprattutto su Milano dove siamo la terza forza politica in assoluto. Ci sono Municipi, come il 2, in cui arriviamo anche al 12%. A Milano abbiamo superato anche la Lega.

Che conseguenze ha questo peso politico sul possibile rimpasto di Giunta a Palazzo Marino?
Il risultato ha delle implicazioni sul peso politico. Sul rimpasto di Giunta, da quanto ho appreso, sarà fatto a breve, credo sia importante che prima ci sia un confronto con le forze politiche di maggioranza. Il punto non è tanto chi ma cosa: non tanto la persona che occuperà il ruolo ma cosa farà. Ora che siamo nella seconda metà del mandato, credo sia importante accelerare il passo sul tema della transizione ecologica e su quello dell’emergenza abitativa. D’altra parte, quello che si registra da queste elezioni europee è che la nostra visione, improntata sull’ecologia, sulla giustizia sociale, ossia una più equa redistribuzione della ricchezza e una maggiore attenzione alle categorie più fragili, è l’indirizzo politico a cui guarda il 10% dell’elettorato milanese. In termini di ideologia politica, credo che quella sia la strada giusta, e noi stiamo dimostrando di saperla rappresentare. Non mi ritrovo molto nelle considerazioni che faceva il sindaco, che ha interpretato il risultato delle europee come diretta conseguenza dall’operato dell’amministrazione. Non penso ci sia un nesso causale così stretto.

Che significato hanno queste elezioni secondo lei?
Penso che le elezioni europee siano elezioni con il voto di opinione, effettivamente un po’ slegate dall’operato delle amministrazioni in quanto tale. Però ci fanno capire che, se il 10% dell’elettorato, soprattutto giovane, guarda al nostro indirizzo politico con favore, credo sia la direzione giusta in cui andare. Penso che sia la direzione emergente, destinata a crescere perché è dove guardano i giovani. Siamo stati anche i più votati in assoluto tra le persone fuori sede. Dobbiamo intercettare ancora di più le fasce più fragili che ancora non vanno a votare, perché c’è una stretta correlazione tra astensionismo e la marginalità sociale.

Molti non hanno nemmeno votato…
Penso che le forze politiche che vogliono rappresentare le sinistre non debbano accontentarsi del buon esito delle europee ma intercettare chi non si reca più al voto. Il primo partito alle europee è stato anche l’astensionismo.

Alla luce della vostra sensibilità, su quali temi vorreste dare un contributo nella nuova Giunta?
Parto riflettendo che se ne va l’assessore alla Casa e noi sulla casa abbiamo fatto battaglie, molto vicini ai movimenti delle tende. Dunque, quella della casa è per noi una battaglia che si combatte innanzitutto sul piano dell’urbanistica. Ciò che inciderà di più sul piano della casa è la revisione del Pgt. Una partita che si aprirà e su cui ci aspettiamo un cambio di passo radicale. Ed è su quello che, secondo me, potremmo constatare se c’è effettivamente un cambio di passo e sensibilità ai temi del sociale e ambientale insieme. Servono regole chiare, stabilire nuovi vincoli ai costruttori, e rilanciare l’edilizia pubblica per contrastare il fenomeno della gentrificazione che rischia di espellere dalla città anche i ceti medi. Su questo credo sia necessario aprire una discussione in Consiglio.

Cosa vi aspettate dal nuovo assessorato alla Casa?
Noi ci aspettiamo uno sforzo maggiore per recuperare gli alloggi popolari che rimangono sfitti per mancanza di manutenzione. Vorremmo anche la modifica per le convenzioni sugli studentati perché ci sono ad oggi diversi studentati convenzionati con il pubblico ma con canoni veramente esagerati come nel caso del Villaggio olimpico: dove una stanza costerà più del costo medio di una sul mercato privato. Questo ci porta inevitabilmente a dover cambiare lo strumento del convenzionamento perché, com’è pensato oggi, non crea alloggi accessibili, anzi addirittura a volte sono anche più alti delle camere a prezzi di mercato.

Vi aspettate dunque di essere coinvolti di più in questa nuova Giunta?
Io quello che mi aspetto è un maggiore confronto politico con la maggioranza che, secondo me, in questi anni è un po’ mancato. A prescindere dal risultato elettorale, credo che manchi un po’ di visione; non è chiaro in quale direzione si vuole andare. Per perseguire degli obiettivi politici, serve maggior confronto con la politica.

Ilaria Salis oggi è stata liberata dagli arresti domiciliari. Credete che molti elettori si siano riconosciuti nella sua storia personale e battaglia?
Come AVS siamo stati orgogliosi di candidare Ilaria Salis: il fatto che abbia preso così tante preferenze significa che tante persone si riconoscono in ciò che lei rappresenta, anzitutto la lotta all’antifascismo e questo è importante e affatto scontato. Credo che molte persone l’abbiano votata non solo per riportarla in Italia, ma perché è diventata un simbolo della resistenza all’avanzata dell’estrema destra.


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