Milano

Anniversario Ramelli, critiche a Pd e Prefetto: "Divieto? Scelta politica"

L’onda nera spaventa Milano, tra scontri e polemiche. Gli organizzatori: “No a corteo Ramelli scelta politica”

Le polemiche, le tensioni e gli scontri dal raduno in memoria di Sergio Ramelli. Tutto in una notte, quella del 29 aprile, in cui neofascisti e antifascisti sono tornati a sfiorarsi. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha scongiurato il peggio. Le interviste video ai responsabili che hanno organizzato il corteo commemorativo

di Luca Losito

“La decisione del Prefetto di vietare il corteo in memoria di Ramelli è una scelta politica”. Non usano mezzi termini i responsabili del comitato organizzatore della manifestazione in memoria del giovane scomparso nel ‘75. Li abbiamo ascoltati in una doppia videointervista rilasciata a margine del raduno in piazzale Susa. Parole arrivate poco prima dei tafferugli che hanno reso più nervoso e difficile il 29 aprile di Milano, provocando anche alcuni feriti.

In particolare, gli organizzatori hanno rivendicato il diritto di poter commemorare con gli attivisti di CasaPound, Forza Nuova e Fratelli d’Italia, la vita spezzata di Sergio Ramelli. Giovane militante del Fronte della Gioventù trucidato a colpi di chiave inglese in un agguato tesogli dall’estrema sinistra nel 1975. Un episodio accaduto proprio a Milano, nel pieno di quelli che erano per l’Italia intera gli anni di piombo.

 

Oggi è di nuovo nel capoluogo meneghino che tiene banco lo scontro tra neofascisti e oppositori. Tensioni alimentate dal corteo antifascista, organizzato anche da Anpi, in concomitanza e a pochissima distanza da quello che il Prefetto ha negato all’estrema destra milanese. Ma l’onda nera non si è fermata e dopo aver rotto i primi indugi ha cercato di sfondare i blocchi degli agenti. Risultato: tre feriti, fortunatamente non gravi, e il permesso a una semplice passeggiata sul marciapiede accordato dalle forze dell’ordine.

Anniversario Ramelli, gli organizzatori del corteo criticano Sala e il Pd

In tutto questo, la polemica è rimasta su livelli altissimi nei confronti del sindaco Sala e dei suoi. Chi ha organizzato e partecipato al memoriale per Ramelli, infatti, non ha speso belle parole per il Partito Democratico locale. “Il Pd si è dimostrato per quello che è”, hanno detto alcuni attivisti di Forza Nuova e Casa Pound, con toni più o meno coloriti, bocciando l’atteggiamento un po’ confuso e contraddittorio tenuto sulla vicenda. La parte più radicale del gruppo, infatti, chiedeva di impedire l’assembramento per il corteo. Quella più moderata, invece, ha partecipato alla cerimonia istituzionale per il giovane scomparso. 

 

Dunque, Milano resta teatro dello scontro atavico tra estremismi di destra e sinistra. Ieri sono state alcune centinaia di metri e un bel po’ di militari a tenere divisi i due gruppi opposti. Gli antifascisti erano a piazzale Loreto, luogo simbolo in cui alcuni giorni fa ultras di ultradestra della Lazio avevano reso un omaggio a Mussolini. L’onda nera, invece, si muoveva tra piazzale Susa e viale Romagna. Alla fine le polemiche e le tensioni hanno fatto scivolare in secondo piano il perché di quell’incontro: ricordare la giovane vita di Sergio spezzata per un motivo futile. La diversa idea politica: un vero valore aggiunto per chi crede nella democrazia. Ascoltiamo, come anticipato, il commento di due dei responsabili nell’intervista video.








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