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Milano
Daverio, in fila per la camera ardente. Brera, rose e papillon sulla bara
(fonte Lapresse)

Brera, camera ardente per Philippe Daverio

La camera ardente di Philippe Daverio, lo storico d'arte scomparso ieri a Milano, all'eta' di 70 anni, è stata aperta questa mattina a Brera. La bara bianca ricoperta di rose rosse e' stata posizionata nella sala della Passione. Sopra il feretro, la vedova, Elena Gregori, ha posizionato la decorazione della legione d'onore, una rosa rossa, un papillon e gli occhiali, segni inconfondibili del suo look. 

In tanti prima di entrare hanno voluto lasciare un messaggio sui registri delle firme sistemati fuori dalla camera ardente. Tra gli altri, 'Sei stato un grande', 'Grazie della disponibilita'', 'Sei stato uomo di qualita''. Qualcuno ha lasciato anche una frase in francese e una signora ha portato un girasole. Entrando nella camera ardente la prima cosa che si sente e' proprio l'inconfondibile voce di Daverio. Da uno schermo gigante alle spalle del feretro viene riproposto a ripetizione il video 'Pierino e il lupo', l'opera di Sergej Prokofiev e della quale il critico d'arte e' stato voce narrante, realizzato alcuni anni fa proprio nella Pinacoteca di Brera 

IL LUTTO - Philippe Daverio: il decesso è avenuto ieri  all'istituto dei Tumori di Milano. E' stata la regista e direttrice del Franco Parenti Andree Ruth Shammah a comunicarlo. Daverio, docente e saggista ed ex assessore alla Cultura del Comune di Milano dal 1993 al 1997, aveva 71 anni.

Sala: "Grande protagonista della vita culturale di Milano"

Questo il ricordo del sindaco di Milano Beppe Sala su facebook: "Con Philippe Daverio scompare uno dei grandi protagonisti della vita culturale di Milano degli ultimi decenni. Daverio è stato un innamorato di Milano cui ha sempre dato la forza della sua originalità e della sua competenza, dal Comune alla Scala fino al Museo del Duomo e a Brera. L’ho visto all’opera in tanti frangenti, non sempre ho condiviso le sue posizioni, ma mi ha sempre colpito la sua libertà di pensiero. Soprattutto Milano e l’Italia devono allo spirito internazionale e alla capacità comunicativa di Philippe la sua lotta in difesa del bello e dell’arte del nostro paese di cui fu un instancabile e geniale divulgatore.Grazie, Philippe, and “save Italy”!"

Fontana: "Aveva la Lombardia nel cuore"

"Geniale, per certi aspetti unico. Passione e competenza hanno caratterizzato la sua esistenza, sempre segnata da un'energia e una voglia di fare dirompenti". A scriverlo su Facebook e' il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricordando lo storico dell'arte Philippe Daverio, scomparso questa notte a Milano. "Aveva la Lombardia nel cuore e lo ha dimostrato in mille occasioni con saggi, romanzi, video e i tante altre espressioni. La Regione e i lombardi lo ricorderanno sempre con affetto e con quella familiarita' che sapeva trasmettere in maniera ineguagliabile. Grazie di tutto Professore, riposa in pace", ha concluso il governatore.

Il profilo: un intellettuale cosmopolita

Daverio, scomparso questa notte all'Istituto dei Tumori di Milano, era nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia. Dal 1961 al 1967 ha frequentato il Liceo scientifico francese, per poi arrivare in Italia per gli studi universitari. Si iscrive al corso di laurea in Economia e Commercio presso l'Universita' Bocconi di Milano. Qui ha inizio la sua lunga attivita' legate all'arte. Inaugura tre gallerie: la prima, la "Galleria Philippe Daverio", nasce nel 1975 a Milano in Via Montenapoleone, e' dedicata all'arte italiana del XX secolo. Nel 1986, invece, sbarca in America: vede la luce, infatti, la "Philippe Daverio Gallery" a New York, anch'essa rivolta all'arte del XX secolo. Tre anni dopo apre una seconda galleria a Milano, in corso Italia, con uno spazio dedicato all'arte contemporanea.

Nel 1993 decide anche di misurarsi con la politica. Daverio, infatti, e' per quattro anni assessore alla Cultura, al Tempo Libero, all'Educazione e Relazioni Internazionali della giunta Formentini. Tra le varie mansioni svolte in quel periodo, si e' occupato della ricostruzione del Padiglione d'Arte Contemporanea, distrutto a seguito dell'esplosione della bomba in via Palestro, il 27 luglio 1993. Philippe Daverio si e' sempre definito uno storico dell'arte. Il grande pubblico lo ha conosciuto nel 1999 come inviato della trasmissione Art'e' su Raitre. L'anno dopo e' stato autore e conduttore della trasmissione Art.tu', poi dal 2002 al 2012 autore e conduttore di Passepartout, programma d'arte e cultura divenuto Il Capitale, e del programma del 2011 Emporio Daverio per RAI 5.

Come gallerista ed editore ha pubblicato una cinquantina di titoli. Diverse anche le sue pubblicazioni scientifiche e quelle divulgative. Daverio ha svolto attivita' di docente in diverse universita'. Ad esempio e' stato incaricato di un corso di Storia dell'arte presso lo Iulm di Milano, laurea in Comunicazione e gestione dei mercati dell'arte e della cultura; ha svolto diversi corsi di Storia del design presso il Politecnico di Milano, e dal 2006 e' professore ordinario di Disegno Industriale presso l'Universita' degli Studi di Palermo. Nel 2013 ha ricevuto dal presidente della Repubblica, il Cavalierato delle Arti e delle Lettere e la Medaglia d'Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali; sempre nel 2013 e' stato insignito dal presidente della Repubblica francese della Le'gion d'Honneur. Nel settembre 2014 e' diventato direttore artistico del Grande Museo del Duomo di Milano, e dal 2015 membro del Comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense.

I ricordi

'Un pensiero commosso e una preghiera per Philippe Daverio. Un grande uomo di cultura, capace con il suo stile inconfondibile di raccontare agli italiani lo straordinario patrimonio artistico del nostro Paese. Rinascimentale il suo impegno e la sua curiosità che non conoscevano limiti, spaziando dalla divulgazione allo studio accademico, dove scienza,musica, cucina, pittura, letteratura erano concepite come un qualcosa di unico, radicato nella storia e nella geografia dei territori italiani che da Nord a Sud non si è mai stancato di attraversare in lungo e in largo". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini. "Politiche -sottolinea Salvini- nel senso più nobile del termine, le sue esperienze al servizio delle istituzioni, di cui conservo il ricordo commosso di quando da consigliere comunale a Milano ho avuto il piacere e l'onore di apprezzarne l'impegno come Assessore alla Cultura della Giunta Formentini. Per anni abbiamo lavorato insieme, molte volte abbiamo sorriso, altre volte abbiamo discusso, qualche volta perfino litigato. Ma sempre con rispetto e amore, per Milano, per la bellezza, per l'Italia. Un grande uomo che, come scrive Rudyard Kipling, sapeva "parlare alle folle e conservare la sua virtù, o passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune. Buon viaggio, Philippe. Non ti dimenticheremo'', conclude.

Così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e Camera di Commercio di Milano: "Con Philippe Daverio Milano e il Paese non perdono solo un grande uomo di cultura ma anche un pensatore lucido e originale, capace di capire e anticipare i cambiamenti e lo sviluppo della nostra società. Divulgatore straordinario, Daverio sapeva mettersi in gioco direttamente sia a livello istituzionale che imprenditoriale lasciando il segno anche sul piano internazionale, come testimonia la prestigiosa onorificenza della Lègion d'Honneur concessa dalla Francia. E proprio per questa sua qualità di uomo di cultura e azione era particolarmente apprezzato dal mondo delle imprese. Come testimonia il successo che aveva ottenuto intervenendo, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla manifestazione a Venezia per il settantesimo anniversario di Confcommercio. Soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo ci mancheranno la sua intelligenza, la sua energia e la sua umanità"

Ha commentato Emanuele Fiano del Pd: "Andree Ruth Shammah ci da purtroppo notizia della scomparsa di Philippe Daverio, uomo di grande cultura, simpatia e umanità. Una grande perdita per Milano e per tutti. Sono molto addolorato per la sua scomparsa. Sia lieve a lui la terra". "Una gravissima perdita per il Paese, per Milano, per la cultura, per tutti noi", ha aggiunto il presidente dell'Anpi provinciale di Milano Roberto Cenati.

"Philippe Daverio è stato un grande protagonista della vita culturale della nostra città. Uomo brillante e colto, coi suoi modi eclettici e stravaganti, ha saputo trasmettere a tanti - anche giovani - la passione per l'arte. Milano e l'Italia devono tanto a un uomo libero che, col suo genio, ha contribuito a rendere la cultura accessibile e alla portata di tutti". Così scrive su Facebook la segretaria metropolitana del PD Silvia Roggiani

"Intellettuale di straordinaria umanita', un capace divulgatore della cultura, uno storico dell'arte sensibile e raffinato. Con sagacia e passione, ha accompagnato le italiane e gli italiani nell'affascinante scoperta delle architetture, dei paesaggi, dell'espressione creativa, degli artisti, delle fonti del nostro patrimonio culturale. Tutto questo era Philippe Daverio, un uomo di cui ho sempre apprezzato la grande intelligenza e lo spirito critico e che gia' manca a tutti noi". Cosi' il Ministro per i beni e le attivita' culturali e per il turismo, Dario Franceschini, nell'apprendere della scomparsa di Philippe Daverio.

"La critica d'arte aveva linguaggi indecifrabili e lontani ma Daverio ha avuto questo ruolo di grande narratore, portando l'arte al popolo ed è stato sicuramente il suo tratto più riconoscibile. Siamo stati come fratelli in un mondo di lupi, entrambi abbiamo fatto attività politica ma senza che questa diventasse politica dell'arte. Lui non faceva il politico ma era molto più politico di noi". Vittorio Sgarbi ricorda così, all'Adnkronos, Philippe Daverio.

''La sua ironia, il suo impegno per Milano, il suo modo unico di raccontare l'arte, la cultura e l'Italia. Ho conosciuto lo storico dell'arte e divulgatore Philippe Daverio qualche anno fa, purtroppo ci ha lasciato questa notte. Ci mancherà tanto''. Lo scrive su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, ricordando lo storico d'arte scomparso a Milano.

 

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