Milano

De Corato: "Fobia dei Cpr? Mi spiace, ma quello di via Corelli non basta"

di Nicolò Rubeis

L'ex assessore regionale insiste su un secondo Cpr in Lombardia: "Più sicuri di molte aree di Milano. Gabrielli? E' bravo ma gli servirà tempo...". L'intervista

De Corato: "Fobia dei Cpr? Mi spiace, ma quello di via Corelli non basta"

"Mi dispiace per chi ha la fobia dei Centri per i rimpatri, ma in Lombardia non può esserci solo quello di via Corelli. C'è la necessità di averne un altro". Il deputato di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato, ex assessore regionale alla Sicurezza, insiste su un secondo Cpr in Lombardia: "Quello di Milano è pieno, da quello che riferiscono gli agenti. E in Regione la situazione è drammatica". Da inizio 2023 sono oltre 17mila gli arrivi in Lombardia e si contano più di 2700 minori non accompagnati: "Non c'è la propensione a volerli ben identificare. Arrivano senza documenti e guarda caso hanno quasi tutti 16-17 anni per beneficiare della legge Zampa". Anche per questo secondo De Corato "l'unica soluzione è dotare la Lombardia di luoghi per rimpatriarli".

De Corato, anche per il presidente Fontana, però, il tema è più fermarli prima che partano visto che la Lombardia è al completo.

Non faccio nomi... mi riferisco a tutti i noti esponenti che hanno questa fobia. Come se poi un Cpr volesse dire delinquenza. In via Corelli la zona è presidiata da militari e polizia. C'è più sicurezza lì che in molte altre aree di Milano. Ma c'è anche un altro tema.

Ossia?

Quello di via Corelli è stracolmo, tanto che molti vengono mandati nei Cpr di Potenza, di Torino e di Gradisca d'Isonzo. Per trasportarli bisogna distaccare almeno tre agenti che vengono tolti dal controllo del territorio.

Quindi solo quello di via Corelli non basta?

La Lombardia è la Regione più popolosa d'Italia. Con 11 milioni di abitanti non possiamo avere un Cpr solo a Milano. Abbiamo l'assoluta necessità di averne anche un altro. Su 12 province non riusciamo a trovare uno spazio per un Cpr? In Italia abbiamo già 7 milioni di immigrati. Molti di quelli che arrivano hanno già precedenti penali. Servono luoghi per rimpatriarli, anche perché poi finiscono in strada dove viene commesso il 90% dei reati.

A proposito di sicurezza, lei è stato vicesindaco a Milano per tanti anni. Cosa ne pensa della nomina a delegato del sindaco dell'ex capo della Polizia Franco Gabrielli?

Gabrielli è sicuramente in grado di far fronte alla situazione ma prima dovrà conoscere bene la realtà di Milano. Quindi chissà... servirà tempo ma farà sicuramente molto meglio dell'assessore Granelli che solo uno come Sala poteva nominare. Il problema è la volontà di combattere la criminalità. Il sindaco ha aspettato sette anni prima di prendere un provvedimento del genere. C'era bisogno di tutto questo tempo?

Gabrielli dice che Milano non è Gotham City.

Lui dice questo, ma i numeri raccontano altro. E i numeri Gabrielli li conosce bene. Ormai questa di Gotham City è diventata una battuta. Ma Gabrielli sa anche che la sicurezza non si fa con le battute ma mettendo uomini in divisa. Io, soprattutto sull'uso dei vigili, posso fargli da consulente se vuole. Dove sono a Milano? Sui Navigli o in altre zone della 'movida' dalle 22 in poi non si sono mai visti.







A2A
ZX