Milano

Del Bono: "Il mondo cattolico oggi è disorientato, il Pd è ancora il luogo in cui fare una sintesi alta"

Il presidente del Pd lombardo verso l'evento di 'Comunità democratica' con Prodi, Ruffini, Sala e Majorino: "L'obiettivo non è creare una corrente ma ragionare su un pensiero politico di ispirazione cristiana oggi senza partito". L'intervista

di Niccolò Rubeis

Del Bono: "Il mondo cattolico oggi è disorientato, il Pd è ancora il luogo in cui fare una sintesi alta"

"L'obiettivo non è quello di creare una corrente, ma chiederci se può essere ancora incisivo un pensiero politico di ispirazione cristiana che oggi non ha un partito". Parte da questa premessa il presidente del Pd lombardo, Emilio Del Bono, nel presentare l'evento dei cattolici dem di sabato a Palazzo Lombardia, sede della Regione un tempo feudo di Comunità e Liberazione: "Quel mondo è un po' disorientato, c'è chi va con Fratelli d'Italia e chi con Forza Italia, ma non si può dire che sia collocato tutto con il centrodestra" osserva Del Bono.

All'evento di ‘Comunità democratica’ organizzato dal senatore Pd Graziano Delrio, a cui interverranno Romano Prodi e l'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, dovrebbero esserci anche Beppe Sala e Pierfrancesco Majorino, presente e potenziale futuro di Milano: "Sono due persone intelligenti, mi sembrano entrambi consapevoli del fatto che la destra si batte solo mobilitando sentimenti e culture politiche".  L'intervista.

Del Bono, il voto cattolico è molto frazionato e in tanti provano a riunirlo.

Dopo la settimana dei cattolici a Trieste, la Cei e il mondo associativo si sono giustamente interrogati sul contributo che il pensiero dei cattolici può dare in questo momento. Un pensiero politico che nel secolo scorso è stato molto forte, con una visione europeista basata sulla cooperazione internazionale, che ha sposato la politica del disarmo, l'economia sociale di mercato all'interno di un quadro di regole e di principi di redistribuzione della ricchezza e l'idea comunitaria che prevale con l'io. Questo pensiero ha perso un partito e anche se il bipolarismo ha spinto i cattolici in entrambi gli schieramenti, il cattolicesimo popolare si è sempre schierato con il centrosinistra, prima con il Terzo Polo di Martinazzoli e poi con la nascita dell'Ulivo e del Pd.

Con la segreteria di Elly Schlein è più complicato trovare spazio?

Prodi ha detto una cosa molto saggia: è interesse di Schlein che nel Pd ci sia una forte capacità di produzione politico culturale. E questo è giusto: avere una bella classe dirigente plurale e che riflette sul futuro del Paese è interesse di chi guida il partito. Oggi il problema non è la leadership né lo strumento, ma ritornare a riempire di contenuti il dibattito politico locale, regionale e nazionale, e ritessere le fila di una riflessine di merito. Su questo in passato siamo stati anche contradditori e non sempre limpidi nei nostri comportamenti, perché a volte ha prevalso la strumentalità dell'obiettivo alla coerenza del pensiero.

Di Ruffini come potenziale federatore del centro si è scritto tanto, cosa si aspetta?

Non lo è conosco, anche perché quella di sabato è una riunione di persone che non tutte si frequentano, con una pluralità di voci. Ruffini ha creato molto dibattitto e sarà interessante il suo intervento, così come quello di Prodi. La sua freschezza e lucidità di pensiero mette a disagio Giorgia Meloni non solo perché rappresenta un'esperienza di leadership che ha battuto due volte Berlusconi ma anche perché parla una lingua molto nitida che smaschera quella camuffata della premier.

Ci saranno anche Sala e Majorino…

Sono due persone intelligenti e attrezzate alla lettura politica delle cose. Entrambi sanno che per battere la destra non conta tanto aggregare i partiti quanto mobilitare sentimenti e culture politiche. Se non lo fai ti restringi in un percorso stretto, che basta alla destra per vincere. Non è un problema di fare le somme delle sigle.

I cattolici dem che si riuniscono a Palazzo Lombardia. Dove è finito il mondo di Cl?

Oggi è un po' disorientato. C'è chi va con FdI e chi con Forza Italia ma non sono nel centrodestra in maniera organica, questo non lo percepisco. Se torniamo a 20 anni fa, va sottolineato anche che il voto cattolico pesava di più. E quindi torniamo al fatto che oggi l'area cattolica non ha più una funzione di traino. Non puoi essere una coalizione plurale se non rappresenti il popolo sotto svariati profili. Questa cosa è stata fatta nelle medie e grandi città, a livello nazionale non si fa quasi mai l'esercizio di tenere insieme tuti i mondi. Il Pd è nato con questa finalità e credo sia ancora una casa in grado di poter fare la sintesi alta che serve al Paese.

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