Milano

Delitto di Sharon Verzeni: la pista di Scientology e l'ipotesi di un appuntamento fatale

redazione ​​​

A oltre due settimane dal delitto di Terno d'Isola, ancora aperte tutte le piste. L'ipotesi di un incontro notturno rivelatosi fatale e il recente presunto avvicinamento a Scientology

Delitto di Sharon Verzeni: la pista di Scientology e l'ipotesi di un appuntamento fatale

Delitto di Sharon Verzeni: a oltre due settimane dalla morte della 33enne avvenuta a Terno d'Isola nella notte tra il 29 ed il 30 giugno, tutte le piste sono ancora aperte. Secondo alcune indiscrezioni, gli investigatori starebbe indagando sul recente avvicinamento della donna a Scientology. Il parroco del paese respinge questa idea. Interpellato da Adnkronos ha spiegato: "Sharon si stava preparando a un corso per il matrimonio religioso e mi sembrava molto convinta della scelta: poi francamente non so se abbia frequentato Scientology come si fa yoga senza essere buddisti. A me sembrava animata dalla fede cristiana e convinta della scelta di un matrimonio cattolico". Lei ed il compagno Sergio Ruocco erano una coppia un po' riservata, ma affiatata. Non avevano una data già decisa per sposarsi, ma questo vale per la metà delle coppie che partecipano agli incontri".

Sharon Verzeni: l'ipotesi di un appuntamento rivelatosi fatale e la profilazione del dna dei vicini

Intanto, è emerso che nelle tre sere precedenti la sua morte Verzeni non aveva compiuto alcuna passeggiata serale come la notte della sua morte. Non era dunque una pratica così abituale da parte della donna, come sembrava all'inizio delle indagini. Un particolare desta ora attenzione: il cellulare della 33enne era attivo  nel corso dell'ultima fatale camminata. Aprendo all'ipotesi che Sharon Verzeni potesse avere un appuntamento con qualcuno. Un indizio in questo senso sarebbe rappresentato dal fatto che la 33enne in 50 minuti avrebbe percorso appena 630 metri, come indicato dal suo contapassi. Il compagno ha sempre sostenuto di essere rimasto a casa attendendo la donna. E non c'è nulla che contraddica questa ricostruzione. Le indagini stanno proseguendo anche con la profilazione del dna di diversi abitanti del Comune, specie quelli di via Castegnate.

Parla uno degli inquirenti: "Verzeni non si è fermata lungo il tragitto. E non ha mandato messaggi"

Ma un inquirente che lavora alle indagini, come riferisce ancora Adnkronos, su tutti i possibili indizi esprime grande cautela: "Non mi risulta ci siano stati telefonate o messaggi whatsapp" durante la camminata notturna di Verzeni. Ed ancora: è vero che la donna ha percorso appena 650 metri, ma "non abbiamo evidenze che si sia fermata. Lei ha camminato". Le indagini potrebbero essere lunghe: "A un primo sguardo le telecamere non ci hanno consentito un'immediata identificazione dell'assassino, ma ci vorranno settimane, probabilmente mesi, per completare l'attività investigativa"








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