Delitto Macchi: perizia su poesia 'In morte di un'amica'. Binda: "Non è mia"
Perizia sulla poesia "In morte di un'amica" sul delitto di Lidia Macchi
Delitto Macchi: pm, perizia su poesia
A sorpresa il sostituto pg di Milano Gemma Gualdi, nell'udienza in cui e' atteso l'esame di Stefano Binda, imputato per l'omicidio della studentessa Lidia Macchi, ha chiesto una serie di attivita' istruttorie compresa una perizia grafologica sulla poesia 'In morte di un'amica', attribuita dall'accusa a Binda e dai consulenti della difesa a un'altra persona. "Servira' a dirimere definitivamente le divergenze" sulla paternita' dello scritto secondo il sostituto pg che disporra' una consulenza psichiatrica per verificare se "le patologie" di cui e' affetto Binda "possano avere influito sul suo comportamento".
Nel suo esame durante il dibattimento per l'omicidio di Lidia Macchi, Binda è tornato tuttavia a negare di essere l'autore della poesia inviata ai genitori della giovane pochi giorno dopo il ritrovamento del corpo. Interrogato dal sostituto pg Gemma Gualdi, ha anche negato di essere l'autore di altri scritti sequestrati in camera sua.
Altra consulenza genetica, sempre dell'accusa, riguardera' quelle quattro formazioni pilifere trovate sulla salma della studentessa che non appartengono all'imputato. Per il sostituto pg "quelle quattro formazioni pilifere appartengono a una persona che certamente non ha nulla a che fare con il delitto" ma sono frutto di "inquinamento" da parte di chi nei giorni precedenti ai funerali, era stato nella camera ardente e aveva toccato il corpo per un estremo saluto. "Anzi - ha detto Gemma Gualdi - lancio un appello: chi ritiene di poter aver inquinato la scena, si faccia avanti cosi' il suo Dna potra' essere comparato per stabilire a chi appartengano quei capelli". La difesa deve esprimersi sulle richieste dell'accusa e poi i giudici dovranno decidere. L'esame di Binda rischia quindi di slittare di qualche ora.