Milano

Delivery Food, protocolli di legalità contro caporalato e sfruttamento

Sottoscritti oggi due protocolli sperimentali di legalità contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento nel settore del delivery food

(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano - Sottoscritti oggi due protocolli sperimentali di legalità contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del delivery food. Il primo è stato siglato da Assodelivery, associazione che comprende in sé le principali imprese del settore (Uber Italy, Glovo, Just Eat Takeaway, Deliveroo e Social Food) e i sindacati CGIL CISL e UIL.

Il secondo, di medesimo contenuto, è stato poi sottoscritto tra Assodelivery e l’UGL. L’adozione di tali strumenti, volti ad una progressiva crescita nella legalità per tutti gli operatori del settore, scaturisce da un’iniziativa stimolata dal Tribunale di Milano-Sezione Autonoma Misure di Prevenzione e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano-Ufficio Misure di Prevenzione.

È il risultato di un percorso di confronto con le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali sotto il coordinamento della Prefettura di Milano. In un contesto in cui si sta registrando una repentina evoluzione del settore del delivery food, anche in relazione alle misure governative imposte ai fini del contenimento del contagio da Covid-19, la finalità ultima perseguita dai protocolli è arginare il rischio di intermediazione illecita e, più in generale, di sfruttamento lavorativo. I Protocolli prevedono l’impegno per le società datrici di lavoro a non ricorrere più ad aziende terze per rinvenire rider da impiegare nelle consegne degli ordini, sino a quando non verrà creato un albo nazionale di imprese a ciò autorizzate o altro proprio registro di simile natura. Si prevede inoltre l’adozione di un apposito modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001 e di un Codice Etico, da adottare da parte delle società aderenti ad Assodelivery nel termine di sei mesi dalla stipula dei Protocolli.

Tali strumenti sono finalizzati a prevenire e rilevare e sanzionare condotte devianti e disfunzioni di illegalità aziendale ricollegabili all’intermediazione illecita di manodopera e allo sfruttamento lavorativo. Verrà costituito un Organismo di Garanzia, composto dai rappresentanti delle singole società di delivery food, il cui compito è vigilare in posizione di terzietà sulle dinamiche lavorative dei rider. Tale organismo svolgerà, in particolare, l’analisi dei dati anomali delle prestazioni lavorative comunicati trimestralmente dalle singole società datrici di lavoro, come definiti in un separato documento tecnico, che stabilirà anche le soglie di “allarme”. Ove dalla comparazione dei dati emergessero profili di rilievo quanto al rischio di intermediazione abusiva ovvero di sfruttamento lavorativo e caporalato, verrà inoltrata una specifica segnalazione alla Procura della Repubblica. Le organizzazioni sindacali firmatarie forniranno, da parte loro, un contributo essenziale in qualità di “sentinelle sul territorio”, in quanto si impegnano a raccogliere le segnalazioni di condotte anomale o comunque potenzialmente illegali.

Il raccordo “di sistema” verrà svolto da un apposito tavolo di monitoraggio dei risultati dell’attività dell’Organismo di Garanzia, a cui parteciperanno i rappresentanti delle associazioni datoriali e delle oo.ss. sottoscrittrici. I Protocolli sono aperti ad eventuali adesioni successive da parte di ulteriori soggetti rappresentativi del settore del delivery food che manifestino l’interesse a prenderne parte. I Protocolli mirano in particolare a contrastare il fenomeno della “cessione di account” da parte dei rider profilati nelle piattaforme a rider non registrati. Il percorso svolto sino ad ora rappresenta una novità assoluta nel panorama nazionale e, pur se limitato al momento al territorio metropolitano di Milano, si offre come spunto di riflessione per una successiva eventuale esportazione in altre realtà territoriali, aprendo il settore del delivery food a nuovi orizzonti di crescita nella legalità.







A2A
ZX