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Milano
Di Fazio in comunità, i giornali lo scrivono e il procuratore capo si arrabbia
Antonio Di Fazio

Di Fazio va in comunità, i giornali lo raccontano e il procuratore capo si arrabbia (inutilmente)

Un po' di rispetto non guasterebbe, e magari per una volta bisogna iniziare ad indignarsi non solo per le carte che i magistrati non dovrebbero più poter passare impunemente alla stampa (per la riforma Cartabia), ma anche per i magistrati che smentiscono notizie verissime, impunemente.

Succede questo, nella Procura di Milano con il vertice ancora vacante (ma cosa aspettano a nominarne uno? Che venga riammesso in magistratura Luca Palamara per meriti letterari?). Il procuratore capo vicario Riccardo Targetti smentisce una notizia di tre giorni fa del Giorno. Sabato il quotidiano milanese scrive: "Antonio Di Fazio, il manager arrestato per violenza sessuale nei confronti di quattro ragazze e per tentato omicidio della moglie, esce dal carcere dopo otto mesi e va in una comunità, con braccialetto elettronico, per "curarsi" dalla dipendenza di benzodiazepine, la cosiddetta "droga dello stupro"". Nessuno smentisce, nessuno commenta. Poi arriva La Stampa, che con Gianluigi Nuzzi di fatto ripete la stessa identica cosa: "L’imprenditore che narcotizzava e stuprava le ragazze a Milano finisce ai domiciliari in comunità. I giudici: «Attenuato il pericolo di ricaduta in delitti simili»". A questo punto il procuratore capo emette un comunicato nel quale dice: "Su istanza dei difensori e con il parere favorevole della procura, ha solo ordinato il trasferimento dell'imputato in una comunità protetta ad alta intensità di protezione, ove rimarrà in stato di detenzione con braccialetto elettronico". E ancora, il comunicato si è reso necessario "per rassicurare le vittime dei reati ascritti al Di Fazio, presso le quali l'errata notizia della scarcerazione ha creato un gravissimo e giustificato allarme". 

Di Fazio va in comunità, l'anticipazione della stampa

Errata notizia? Ricostruiamo. Il Giorno tre giorni fa scrive che Di Fazio esce dal carcere (e dunque viene scarcerato). Dopo arriva la Stampa che scrive che esce dal carcere (e dunque viene scarcerato). Entrambi scrivono che va in comunità, con il braccialetto elettronico. Le famiglie delle vittime si arrabbiano molto. E allora il procuratore capo parla di "notizia errata". 

Che cosa dice "l'ordinanza di sostituzione della misura cautelare" potete leggerlo. Integrale. Dai tentativi di suicidio al forte legame con il figlio, e tutto il resto. Peraltro, si spiega anche che non c'è pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Non è uno scandalo, che vada in comunità a curarsi. Se è uno scandalo che venga scarcerato, non è affare dei giornalisti: l'ha deciso un giudice e i giornalisti lo raccontano. Lo scandalo è dare la colpa a un giornale che ha fatto il suo lavoro dicendo la verità, invece di sostenere una posizione magari scomoda a livello mediatico.

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