Difensore Civico, tutti i candidati: 100mila euro, non serve la laurea
La battaglia inizierà in aula all'inizio di aprile, ma già adesso sulla tornata di nomine in carico al consiglio regionale è cominciata la discussione...
di Fabio Massa
La battaglia inizierà in aula all'inizio di aprile, ma già adesso sulla tornata di nomine in carico al consiglio regionale è cominciata la discussione, a volte anche aspra. In particolare sono due i posti intorno ai quali si sta concentrando la lotta tra le varie anime della maggioranza. Il primo è quello di Finlombarda, di fatto il braccio operativo dell'assessorato al Bilancio retto con mano ferma dal leghista Garavaglia. L'attuale presidente è Ignazio Parrinello, di Varese, una vita nelle Banche di Credito cooperativo, mondo al quale Garavaglia è da sempre molto vicino. Contro Parrinello, manager in pensione, si è scagliato però Stefano Buffagni, che ha fatto una segnalazione ad Anac per far sì che il presidente non prenda "neppure un euro". Esattamente quanto accade per l'ex pm Antonio Di Pietro. Tuttavia, se la Lega dovesse spuntarla e quindi ci fosse la riconferma di Parrinello, a questo punto a Forza Italia toccherebbe la nomina del difensore civico regionale. Un posto ambito, quello di difensore civico, prima di tutto per lo stipendio: 100mila euro circa all'anno, ovviamente lordi. E poi perché non si ricorda una operatività senza precedenti. Tanto che l'Istituto Bruno Leoni, testualmente, scrive che "il Difensore regionale è divenuto però noto per una sua "battaglia" per salvaguardare il proprio vitalizio". E su questo si è espresso duramente anche il consigliere regionale Eugenio Casalino, sempre del Movimento 5 Stelle. Ora, dopo due mandati e mille contestazioni, è venuto il tempo di sostituire Donato Giordano, ex vicesindaco di Bresso ed ex consigliere regionale. Chi si candida ha ricevuto in dote un bando che, ad esempio, non prevede la laurea. Insomma, non c'è bisogno di essere esperti di diritto per - andando a spulciare tra i compiti dell'"Ombudsman" - "decidere i ricorsi avverso il diniego (o il differimento) del diritto d’accesso ai documenti amministrativi".
E quindi: chi c'è in lizza per questo posto importante anche perché si ha accesso ai documenti relativi alle pratiche "senza limiti di segreto d'ufficio"? Forza Italia porta Gaetano Campione (ex direttore dell'Aler di Varese, geometra, ex sindaco del comune di Opera), Marilena Ganci (segretaria d'azienda, ex Lombardia Informatica), Carlo Lio (titolo di studio medie inferiori, ex consigliere regionale), Tiziana Maiolo (titolo di studio laurea in giurisprudenza, parlamentare e assessore), Paola Milizia (titolo di studio laurea in giurisprudenza), Henry Richard Rizzi (titolo di studio laurea in economia e commercio, ex consigliere regionale, fratello di Alan Rizzi). La Lega Nord ha invece candidato Gianalberico De Vecchi (laurea in giurisprudenza), Corrado Della Torre (laurea specialistica in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni e laurea in Scienze Politiche del vecchio ordinamento, ex vicepresidente Aler Brescia fino al 2013), Antonella Faggi (laurea in scienze politiche, vicepresidente di Serravalle ed ex assessore a Lecco), Marco Mariani (ex sindaco di Monza, laureato in Medicina), Giorgio Taveggia (laurea in economia e commercio, membro cda fiera Milano International, ex sindaco di Meda). Completano la rosa dei 14, Giuseppe Fortunato, proposto dall'associazione Civicrazia (laureato in giurisprudenza con master), Giuseppe Mendicino (laureato in giurisprudenza, segretario civico), proposto dal patto civico. Il Pd ha candidato Marco Alberto Quiroz Vitale (avvocato, ex difensore civico di Melzo). Riepilogando: di 14 in 11 hanno la laurea, molti di loro hanno esperienza politica. Chi verrà scelto? La battaglia comincia il 5 in aula, con scrutinio a voto segreto. Si prevedono franchi tiratori.
@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it