Milano

Diplomati magistrali, Sertori (Flc Cgil): "Sentenza fuori tempo massimo"

Tobia Sertori (Flc Cgil): "Serve una soluzione politica per tutte e tutti gli interessati alla sentenza"

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - “Dopo la sentenza in seduta plenaria del Consiglio di Stato, che ha bocciato l’inserimento nelle cosiddette GAE per i diplomati magistrali con diploma conseguito entro il 2001/2002, dichiara il Segretario generale della Flc Cgil Lombardia Tobia Sertori, si è aperto un problema molto delicato visto anche il numero delle persone interessate. Subito dopo la sentenza del CdS, la Flc Cgil ha chiesto un incontro al Ministro per trovare una soluzione politica. Oggi, lunedì 8 gennaio, è stato indetto uno sciopero da parte di un’associazione sindacale di nome SAESE contro la sentenza del CdS. E’ quindi necessario rimarcare che la Flc Cgil ha promosso da subito un percorso politico col MIUR che ha già portato ad un primo verbale di intesa che impegna il Ministero a non intraprendere alcuna azione nelle prossime settimane e ad individuare una possibile soluzione extragiudiziale. Soltanto se questo percorso non porterà agli obiettivi che ci siamo prefissati, allora promuoveremo altre iniziative di protesta e azioni che potrebbero chiamare in causa la giustizia dell’Unione Europea. Dunque, come Flc Cgil, abbiamo deciso di non prendere parte ad alcuna forma di sciopero contro una sentenza emessa da un organo giudiziario. Riteniamo invece utile continuare a provare a costruire una soluzione politica, e per farlo cerchiamo di interloquire con la politica. L’assurdo della questione - conclude Tobia Sertori - è che dopo ben tre anni arriva una sentenza che doveva essere emessa in tempi veloci, considerato che sentenze precedenti, sempre del CdS, avevano dato ragione ai ricorrenti e a seguito di queste in moltissimi casi le persone hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato, seppur con clausola risolutoria. Da subito abbiamo chiesto che tutte le persone interessate alla sentenza fossero mantenute in servizio fino al termine dell’anno scolastico o del termine del contratto per tutelare sia le lavoratrici e i lavoratori che gli alunni. Serve una soluzione politica per tutte e tutti gli interessati alla sentenza, in un percorso che tuteli l’esperienza lavorativa e che tenga presente anche “l’altra metà del cielo” che riguarda gli abilitati laureati in scienze della formazione primaria”.







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