Milano

Diritti e doveri, Majorino: "Lodi esempio di ciò che non si deve fare"

Italia Direzione Nord, Pierfrancesco Majorino e Pietro Foroni a confronto nel panel "Dentro e fuori, i diritti e i doveri”

Diritti e doveri, Majorino: "Lodi esempio di ciò che non si deve fare"

Moschee e immigrazione al centro del secondo appuntamento nel pomeriggio di IDN 2018. Il panel “Dentro e fuori, i diritti e i doveri” alla Fondazione Stelline ha visto scontrarsi le due anime lombarde. Da un lato quella della Lega e dall’altra quella del Pd e dalla città metropolitana di Milano. Pierfrancesco Majorino, assessore al welfare del comune, e Pietro Foroni, assessore Territorio Regione Lombardia, sono stati i due contendenti principali del dibattito.

Il caso della mensa di Lodi è stata la scintilla che ha fatto scoccare il piccolo incendio nella sala. L’assessore Foroni ha subito tenuto a precisare come in realtà si sia trattato di una politicizzazione e di sensazionalismo. Specificando come “nessun bambino ha dovuto pagare un euro in più e nessuno di coloro che avevano diritto è stato escluso dal servizio. Non c’è stata nessuna volontà discriminatoria è stato un problema di linee interpretative. Abbiamo provveduto a scrivere un documento ad hoc che guidi il funzionario e che lo porti a considerare se la mancanza di documentazione dipenda dalle mancanze di uno Stato o del cittadino extracomunitario”.

L’assessore al Welfare Majorino ha invece sottolineato come il caso di Lodi sia “l’esempio di ciò che non si deve fare. L’impressione è che ci sia una visione edulcorata dell’immigrazione, come se le persone si spostino da un luogo all’altro per divertimento. C’è una mancanza della complessità e questa mancanza provoca un problema”.

 

 

 

 

 

 

I toni si sono poi accesi quando si è passati al tema moschee. L’abusivismo è stato messo sul banco dei testimoni e usato per attaccare l’amministrazione comunale che a sua volta ha invece portato la legge regionale sotto i riflettori.  Hanno preso parte al dibattito, moderati da Paola Bacchiddu, anche Vincenzo Sofo, del Talebano, e Nguimfack Sandrine Temgoua di Insieme senza muri

 

 

 

 

 

 







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