Milano

Dito di Cattelan, presidio di Ultima Generazione fuori dal Tribunale

Attivisti di Ultima Generazione a processo per aver imbrattato il Dito di Cattelan davanti a piazza Affari. I giovani della Lega interrompono il sit-in

Dito Cattelan, 15 attivisti  rinviati a giudizio

Sono stati rinviati a giudizio per gli attivisti di Ultima Generazione che il 15 gennaio scorso gettarono della vernice gialla lavabile sul basamento dell'opera denominata L.O.V.E in piazza Affari. Il processo iniziera' il 18 marzo prossimo con gli imputati che dovranno rispondere dell'accusa di danneggiamento e non quella di distruzione. "L'ipotesi e' molto meno grave, il pm aveva chiesto l'assoluzione", ha commentato Gilberto Pagani, legale degli attivisti, a margine della decisione del Gip di Milano, dicendosi comunque parzialmente soddisfatto. 

Dito Cattelan, presidio di Ultima Generazione fuori dal Tribunale

Davanti al Tribunale di Milano gli attivisti di "Ultima Generazione" hanno manifestato in occasione dell'udienza preliminare. Davanti al Palazzo di Giustizia si sono radunate diverse decine di persone che hanno esposto uno o striscione per manifestare solidarietà agli imputati.

La Lega Giovani cerca di interrompere il sit in di Ultima Generazione

Alcuni esponenti della Lega Giovani sono invece intervenuti per interrompere il sit in di Ultima Generazione. A guidare i giovani leghisti, il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Alessandro Verri: "Sono in corso diversi processi giudiziari contro gli attivisti di Ultima Generazione e oggi - dichiara Verri, che è anche responsabile dei giovani della Lega Giovani Lombardia - siamo qui per dire chiaramente da che parte stiamo: basta eco-terrorismo, basta blocchi stradali e basta monumenti imbrattati. Chi è stato indagato sia processato e condannato, vada a pulire e paghi i danni. Gli italiani sono stufi di essere ostaggio di presunti attivisti che guardano al dito e non alla luna".

"Il problema ambientale - prosegue il capogruppo della Lega a Palazzo Marino - è una questione seria e va affrontata senza invocare catastrofi o l'apocalisse. Con le loro stesse armi, senza però interrompere i cittadini che hanno il sacrosanto diritto di lavorare o di andare a studiare, abbiamo detto la nostra. Democraticamente, abbiamo preso spintoni, sputi e insulti dai paladini della nuova società del futuro. Nient'altro che ipocriti coccolati dalla sinistra. Andassero a protestare in Cina. Non in Lombardia o in Europa, dove grazie a sforzi pubblici e privati i livelli di inquinamento stanno calando. La vera sfida sarà il 9 giugno".







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