Dopo il no Lombardia blindata: non è più contendibile per i Dem
L'esito del referendum non dice nulla di buono al Pd in vista delle elezioni regionali: il congresso metterà in discussione i 'papabili' Gori, Alfieri e Martina
di Fabio Massa
Che cosa succede, adesso, in Regione Lombardia? Nulla di buono, per il Partito Democratico. Proprio nulla. Anzi. Si rimescola tutto, perché ci si infila dritti dritti in una fase congressuale che vuol dire molto, per la più ricca e importante regione d'Italia. Una regione che però le ragioni del centrodestra non le tradisce mai, come già si era visto nel sondaggio interno ai Dem, pubblicato in anteprima da Affaritaliani.it. Milano non è Lombardia, in tutto questo. E' qualcosa di diverso. Di avanzato? Sicuramente di diverso.
Il No spiana la strada a un Maroni-bis, e gli unici che potrebbero impensierirlo sono gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che non a caso l'hanno subito messo nel mirino con Stefano Buffagni: "Dobbiamo lanciargli la sfida". Dall'altra parte non è un segreto che i democratici avevano un tris di nomi di peso da potersi giocare nelle primarie per la presidenza di Regione: Giorgio Gori sindaco di Bergamo, Maurizio Martina il ministro, Alessandro Alfieri il segretario. Secondo rumors di Affaritaliani.it, Maurizio Martina ha quotazioni molto in calo. Anche perché con l'addio al governo di Renzi, c'è l'addio al ministero di Martina. Certo, adesso Martina dovrà ipotizzare che cosa fare della sua vita e del suo futuro. Ha costruito molto, soprattutto tra gli agricoltori, e la Coldiretti è un asset che manterrà. Se prima però era dato come candidato perfetto, adesso dovrà fare i conti anche lui con l'incertezza.
Poi c'è Giorgio Gori. Dalla sua ha un dato interessante: Bergamo è l'unica città nella quale ha vinto il sì, insieme a Milano. Però è visto come troppo sovrapponibile a Matteo Renzi per stile e programmi. Infine c'è Alessandro Alfieri: pacato e prudente, ha creato ottime reti nel partito. Ma il congresso metterà in discussione tutto. Non è a questo punto campato per aria ipotizzare che ci possa essere un quarto contendente, magari proprio rappresentante di quella Sinistra Dem che emerge come vincitrice dalle elezioni: Onorio Rosati? Può essere una ipotesi. La verità è che oggi, agli osservatori (anche interessati) del partito, la Lombardia non appare neppure lontanamente contendibile dalla sinistra. E Maroni può giocare sul velluto.
@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it