Milano

Ecco la parola che scagiona Fontana sulla questione della zona rossa

di Fabio Massa

La mail inviata da Regione Lombardia al Governo durante la prima diffusione dei contagi nella Bergamasca parla di una situazione "clinicamente" ancora non grave

Covid, ecco la parola che scagiona Fontana sulla questione della zona rossa

C'è un avverbio che spiega tutto rispetto al documento fatto vedere dalla trasmissione Piazza Pulita da cui è stato ricavato l'articolo di 'il Domani' che sta suscitando scalpore rispetto alla gestione della pandemia Covid da parte del governatore lombardo Attilio Fontana. Secondo 'il Domani', infatti, la Regione Lombardia avrebbe trasmesso un atto che sta tra le carte della Procura di Bergamo che sta indagando sulla chiusura di Alzano e Nembro - super-consulente della quale è Andrea Crisanti, attualmente parlamentare del Partito democratico. In tale documento Fontana suggerisce di non variare le misure di sicureza che erano in corso.

Zona rossa, il documento di Regione e la situazione dal punto di vista clinico

Tuttavia, guardando bene il documento e leggendolo, c'è quell'avverbio riferito al virus, che "clinicamente" non avrebbe creato problemi.  Una parola che indica non che il virus non stesse circolando, tanto che l'indice di contagio è già a 2, quanto piuttosto che gli ospedali in quella fase non erano ancora sotto stress come lo sarebbero stati da lì a poco. E infatti, in successive comunicazioni, la Regione chiede ripetutamente di adottare misure più restrttive, dai dispositivi di protezione personali a tutto il resto.

Zona Rossa, Fontana: "Se i giornalisti dimenticano certi dettagli..."

E' lo stesso Fontana a sottolineare il punto:  "Prendiamo atto delle dimenticanze che sono state contenute nel servizio (del quotidiano Domani, ndr) dove non si scrive quel dettaglio che la diffusione del virus 'era sotto controllo clinicamente' e gli ospedali non erano ancora sotto pressione". "È chiaro - ha aggiunto - che se ci si dimentica di una piccola parola fondamentale poi si può dare un'interpretazione...". Per il governatore, "è la buona fede di tanti giornalisti"

fabio.massa@affaritaliani.it








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