Ecco perché perdere Ema è utile per Beppe Sala. Il commento
Beppe Sala può elaborare il "lutto" cercando di trarne qualcosa di buono. Tornando a concentrare le proprie energie sulle periferie cittadine, ad esempio
di Fabio Massa
Ema è stata persa. Fa male si sa, e adesso partirà la caccia all'uomo. Di chi è la colpa. La Regione darà la colpa al Governo, che nelle segrete stanze delle ultime trattative, non si sarà mosso. Beppe Sala non darà la colpa a nessuno, perché non è nel suo stile. Salvini godrà un po', i 5 stelle se ne sono sempre fregati, Maroni si dispiacerà, ma non troppo. In fondo, e questo è bene sottolinearlo, Ema è stato un pallino di Sala fin dall'inizio. Una grande opportunità perduta. Per Maroni, al massimo, una ciliegina per arrivare alle elezioni ancora più forte, ancora più in forma, ancora più vincente. Non cambierà molto, e sulle regionali Ema sì Ema no, influirà poco. Però Beppe Sala può vivere la sconfitta ed elaborare il lutto cercando di trarne qualcosa di buono. Come dice uno che di Milano conosce tutto e tutti, e tutti quelli che contano conoscono lui, Sergio Scalpelli, si può passare dalla scampata "euforia meneghina" alla "concretezza ambrosiana". Una bella perifrasi per un concetto abbastanza semplice: non avere Ema vuol dire aver perso un miliardo e mezzo di potenziale indotto. Ma anche uno schermo, una scusa, un paravento, un motivo di orgoglio che fa dimenticare ("concretezza ambrosiana") il vero motivo per cui Beppe Sala ha vinto alle elezioni contro Stefano Parisi: ha capito al volo che la sfida sarebbe stata vinta in periferia, e ha promesso - mutuando la parola "ossessione" da uno che le parole le usa bene (Majorino) - di portare a termine entro fine mandato ben 80 progetti. Ad adesso, in itinere ce ne sono pochini. Troppo pochi, e ci vuole una accelerata. Senza Ema, per chi scrive, l'accelerata che Beppe Sala, uomo concreto, vorrà imprimere, sarà talmente forte da buttar giù qualcuno (forse). Altrimenti il destino è segnato: senza azioni amministrative, con o senza Ema, Milano ti respinge. Ciao ciao. Un po' come fece, con la manina, a Letizia Moratti. Lei, tra l'altro, Expo lo vinse. Ma le elezioni le perse.