Milano
Ecco quanto guadagna Emergency. Una Onlus da piazzare in Borsa…
Emergency è una Onlus da record. I suoi conti? Da start-up tecnologica ad alto rendimento. L'inchiesta
di Fabio Massa
Emergency è una Onlus da record. I suoi conti? Da start-up tecnologica ad alto rendimento. Il bilancio 2015 racconta una storia davvero sorprendente.
Emergency la conoscono tutti. E tutti conoscono il suo leader indiscusso, Gino Strada. Nato a Sesto San Giovanni nel 1948, è il fondatore della ONG (Organizzazione Non Governativa), una Onlus con sede a Milano in via Vida. La barba, i modi irruenti, il suo schieramento di sinistra (l’ultima volta sostenne la Lista Tsipras). E poi l’attività sul campo, le immagini dai luoghi di guerra. La candidatura a presidente della Repubblica da parte del Movimento 5 Stelle. Insomma, di Emergency e del suo fondatore (insieme alla compianta moglie Teresa Sarti), si sa quasi tutto. Quasi. Perché a volte i bilanci nascondono realtà assolutamente sorprendenti.
Attualmente la presidente di Emergency è Cecilia Strada, figlia di Gino e moglie di Maso Notarianni, ex direttore del quotidiano online PeaceReporter. Il direttore esecutivo è invece sempre Gino Strada. Che - secondo un analista finanziario che ha esaminato il bilancio di Emergency - dimostra di essere prima di tutto un ottimo imprenditore. E allora, ecco i dati.
Emergency, al 31 dicembre 2015, chiude un bilancio dove i ricavi sono del 33% circa superiori al 2014. Gli utili sono di 7 milioni di euro. Non c’è praticamente debito verso le banche. Il patrimonio netto è di 30 milioni di euro e 19 milioni è rappresentato dalla liquidità. Certo, il bilancio racconta un’attività imponente da un punto di vista umanitario: quasi 10 milioni di euro investiti in Afghanistan, 11 milioni in Sudan, oltre 3 milioni nella repubblica Centroafricana, oltre 4 milioni in Sierra Leone, quasi 700mila in Iraq, 3 milioni e 200mila euro in Kurdistan, 1 milione e 200mila in Libia. Quasi 4 milioni per il “programma Italia”. Il costo della “struttura” è abbastanza basso, si aggira sul 6,23% del totale degli oneri di gestione.
Detto questo, l’annata 2015 è ottima dal punto di vista finanziario per Emergency. Ma la cosa stupefacente è che non è l’unico anno in cui la creatura di Gino Strada dimostra ottima salute: negli ultimi 4 esercizi ha sempre chiuso in utile, quadruplicando di fatto gli utili. E su 17 anni di attività è risultata in perdita solo 4 volte. Una rarità, nel mondo delle Onlus che spesso non arrivano a fine anno e devono essere salvate perché altrimenti fanno bancarotta. “Più che il bilancio di una onlus pare quello di una società tecnologica ad alta crescita”, è il commento di un analista che vuole rimanere anonimo.
Ma la cosa che colpisce di più, su un bilancio di questa portata, è la “liquidità”. In pratica, quanto ha in “pancia”, di non investito, Emergency. Ben 19 milioni di euro: 13 milioni e 776mila euro in depositi bancari o postali. Quasi 5 milioni in depositi destinati alle missioni, oltre 300mila euro in liquidi di cassa. Rispetto all’esercizio 2014, oltre 5 milioni di euro in più sono disponibili all’utilizzo. Lo Statuto, è assolutamente rispettato: la gestione è sana e prudente, come previsto.
E il futuro è roseo anche per quanto riguarda i crediti: oltre 9 milioni di euro, dei quali circa 2 milioni e 400mila euro riguardano “contributi riconosciuti ma non ancora corrisposti di varia natura, sia da parte di organizzazioni istituzionali che da altri”; l’altro credito di particolare importanza è quello “nei confronti di Banca Prossima per 3.500.000 EUR (che) si è incrementato rispetto all’esercizio precedente di 2 milioni di euro a seguito dell’accensione di altri due depositi vincolati. Si segnala inoltre che esiste un ulteriore deposito di 1.000.000 EUR presso Poste Italiane iscritto nella voce riferita alle liquidità”.
Insomma, Emergency fa del bene e sta bene. Tanto che qualcuno azzarda: “Se si quotano in Borsa, li compro subito…” Per la serie: a volte anche le Onlus potrebbero essere un buon investimento.
@FabioAMassa