Milano
Elezioni europee, Moratti (FI): "Serve una nuova maggioranza di centrodestra"
"Spiegando le ricadute sulle nostre quotidianità, i cittadini capiscono quanto sia fondamentale l’adesione di Forza Italia alla grande famiglia del Ppe"
Elezioni europee, Moratti (FI): "I voti alla Lega saranno voti dati all'opposizione"
"I voti alla Lega e a Identità e Democrazia saranno voti dati all'opposizione. Saremo leali nei confronti degli alleati in Italia, ma un'alleanza europea non la faremo mai" commenta Letizia Moratti, candidata alle europee nel Nord-Ovest con Forza Italia. L'auspicio dell'ex sindaca di Milano è quello di arrivare dopo il voto a una nuova maggioranza di centrodestra, che comprenda anche i conservatori oltre ai popolari e ai liberali. "Lo stesso scacchiere - ricorda Moratti - che aveva portato il nostro attuale segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla guida del Parlamento europeo". Su Le Pen, alleata di Matteo Salvini, e sui tedeschi di Afd, "non ci sono le stesse possibilità di apertura" aggiunge Moratti. Che, se eletta, si batterà "per porre in essere tutti i correttivi possibili alla direttiva sulle case green" e per candidare l'Italia "a essere sede europea di un centro di ricerca sulla medicina di precisione".
Moratti, Forza Italia, in queste elezioni, può contare su una fiche fondamentale: l'aderenza al Ppe.
Oltre alle linee programmatiche e ai contenuti, è l’aspetto su cui sto maggiormente spingendo in questa campagna elettorale, illustrando allo stesso tempo la portata concreta che hanno queste elezioni europee nella vita degli italiani. Sono due concetti che sono strettamente legati. E proprio spiegando le ricadute sulle nostre quotidianità, i cittadini capiscono quanto sia fondamentale l’adesione di Forza Italia alla grande famiglia del Ppe. Al di là di quella che sarà la composizione della maggioranza, la certezza è che il Ppe sarà il partito con la più larga rappresentanza al Parlamento europeo. Quello che in gergo viene definito il partito che darà le carte: in uno scenario di questo tipo il ruolo di Forza Italia sarà ancora più importante e responsabilizzante.
Marine Le Pen lancia segnali a Giorgia Meloni. Giusto il veto dei Popolari su di lei?
L’apertura arrivata in tempi non sospetti è sempre stata ai Conservatori. Sono stata tra i primi mesi fa a ipotizzare una simile prospettiva. Del resto, si tratterebbe dello stesso scacchiere – popolari, liberali, conservatori – che aveva portato il nostro attuale segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla guida del Parlamento europeo. Su Le Pen e Afd non ci sono le stesse possibilità di apertura. Lo dico con rispetto dei nostri alleati in Italia che fanno parte di questo gruppo in Europa, ovvero la Lega. Noi saremo leali nei confronti degli alleati in Italia, ma un'alleanza europea non la faremo mai. Quindi i voti a Identità e Democrazia saranno voti dati all'opposizione, non a chi governerà in Europa.
Sulla candidata del Ppe per un bis alla presidenza della commissione, Ursula von der Leyen, iniziano a esserci dei dubbi anche all'interno dello stesso partito Popolare...
Aspettiamo il riscontro delle urne. Credo sia poco rispettoso e inopportuno parlare di singole figure o incarichi. In questi pochi giorni che mancano al voto preferisco parlare di programmi, di contenuti e convincere più persone possibili ad andare a votare. Perché purtroppo, l’altro grande tema di queste elezioni è il rischio astensionismo, quotato attualmente come il 'primo partito in Italia'.
Si parla di esercito comune Ue. Salvini non è d'accordo, dice che poi sarà "assoggettato" al potente di turno, Francia e Germania. Che ne pensa?
Il tema vero sono sicurezza e difesa comune, dove l’Europa è chiamata a una svolta forse epocale. L’autorevolezza e l’autonomia di una potenza economica si giocano anche su questo terreno. Perché non c’è libertà per imprese e cittadini europei se non sapremo garantire la loro sicurezza. Non c’è libertà senza sicurezza. Per questo, vogliamo un’Europa che protegge i suoi cittadini.
In che modo?
Lo vogliamo fare con un’immigrazione controllata, contrastando l’immigrazione irregolare che crea tensioni anche nelle nostre città. Di fronte ai recenti scenari geopolitici, l’Europa deve sempre più prendere in mano la propria sicurezza militare. La messa in discussione del partenariato transatlantico da parte del candidato presidente degli Stati Uniti Donald Trump è un ulteriore fattore di riflessione. Ma c’è una considerazione ancora più importante.
Ossia?
Arrivare a una difesa comune dell’Ue significherebbe avere più cooperazione e spese razionalizzate. L’obiettivo è promuovere la cooperazione tra le aziende, facilitando gli acquisti in comune degli armamenti, con l’obiettivo finale di investire meglio ed evitare la frammentazione, considerando che l’80% delle forniture sulla difesa viene acquistato fuori Europa.
Sulle politiche green bisognerà invertire completamente la rotta?
Personalmente, se sarò eletta, mi batterò per porre in essere tutti i correttivi possibili alla direttiva sulle case green e mi concentrerò anche sulla direttiva sulle auto termiche. Voglio essere un referente importante per i nostri agricoltori, per concretizzare al meglio la Pac e poi portare all’attenzione dell’Europa le istanze dei nostri ambulanti riguardo la direttiva Bolkestein.
Su quali altri temi vorrebbe porre l'attenzione in Europa?
C’è un tema che mi sta a cuore: una particolare attenzione per le malattie rare. Per una sanità europea comune è necessario avere un fondo comune che finanzi la ricerca e la realizzazione di farmaci dedicati. In Europa ci sono 10 milioni di persone che soffrono di 7mila malattie rare, ma le case farmaceutiche non riescono a investire perché non hanno un ‘ritorno’. Bisogna candidare l'Italia a essere sede europea di un centro di ricerca sulla medicina di precisione, quel campo della medicina che riguarda tutte le nuove tecnologie che porteranno ad avere una medicina personalizzata. Oggi esiste, ma solo in via sperimentale e solo in alcuni Paesi.
Tutti guardano al voto del Nord con molta curiosità. Forza Italia ha raccolto anche gli ex leghisti in un comitato, Forza Nord. Cosa ne pensa di questa iniziativa?
I territori del Nord Ovest e del Nord Est sono cruciali per il futuro dell’Italia. Se queste Regioni sono locomotive, ‘corre’ tutto il nostro Paese. E con azioni strategiche giuste, questi territori hanno un’importanza fondamentale anche in Europa. Molti autorevoli ex rappresentanti della Lega hanno colto questo passaggio cruciale nelle dinamiche italiane ed europee e si sono fatti portavoce delle istanze di parte dell’elettorato leghista, di micro, piccole e medie imprese che in qualche modo non si sentivano più ascoltate o rappresentate. L’esperienza di Forza Nord nasce dalla volontà di dare voce a queste istanze, di ascoltare i territori, di dare risposte e trovare soluzioni.