Milano

Elezioni, liste Lombardia: ufficiale stop a Cappato e Forza Nuova

Conferma dai giudici della Corte d'Appello milanese

Elezioni, liste Lombardia: ufficiale stop a Cappato e Forza Nuova

L'Ufficio elettorale della Cassazione ha confermato la ricusazione, che era stata già decisa nei giorni scorsi dai giudici della Corte d'Appello milanese, delle liste presentate in Lombardia per le elezioni del 25 settembre da Referendum e Democrazia di Marco Cappato, per la nota questione delle firme digitali e non cartacee, e da Forza Nuova, presentata solo per il Senato.

Liste escluse, Cappato: "Faremo ricorso"

"La conferma di stamane era attesa, vista la decisione degli uffici elettorali e della Cassazione di limitarsi alla presa d'atto notarile del mancato rispetto letterale di procedure stabilite negli anni 50", dichiara in una nota Marco Cappato, che annuncia: "Siamo attrezzati per proseguire la nostra campagna a favore del diritto dei cittadini italiani a partecipare alla democrazia del proprio Paese. Anche le persone con disabilità grave, chi al momento della firma si trovava lontano dal proprio comune di residenza. Tutti devono partecipare senza discriminazione. Alcuni problemi, come quello degli studenti fuori sede, valgono anche per il momento del voto".  

"Senza un decreto del premier Draghi, con ogni probabilità - prosegue il promotore - la lista Referendum e Democrazia sarà esclusa dalle prossime elezioni per aver raccolto le firme necessarie per via digitale, attraverso Spid, strumento utilizzato in ambito fiscale e per i referendum. In questo modo il governo espone le nostre istituzioni a una brutta figura internazionale", prosegue Cappato, annunciando "ricorsi in tutte le sedi possibili facendo leva anche sul Regolamento dell'Unione europea, eIdas (electronic IDentification authentication and signature) Ue n. 910 del 2014, un Regolamento Ue che dunque ha una forza superiore a quella di una fonte di legge interna" e che "equipara le firme digitali a quelle cartacee e si basa sul principio di non-discriminazione in base al quale nessun cittadino può essere, nel territorio dell'Unione europea, discriminato per il solo fatto che utilizzi la firma digitale".







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