Milano

Elezioni Milano 2021, le opposizioni su Sala: "Non ha trovato altro..."

Ricandidatura di Beppe Sala, le reazioni delle opposizioni. Comazzi (Forza Italia): "Si paragona a Sant'Ambrogio, ma..."

Elezioni Milano 2021, Fidanza (FdI): "Sala pone fine a teatrino"

Anche dalle opposizioni è commentato l'annuncio del sindaco di Milano Beppe Sala in merito alla sua ricandidatura. Così Carlo Fidanza, eurodeputato milanese di Fratelli d’Italia: "Finalmente Beppe Sala pone fine al teatrino di questi mesi sulla sua ricandidatura a sindaco. Forse in mancanza di alternative più allettanti annuncia che si ripresenterà e lo fa con un video irrituale il giorno di Sant’Ambrogio, a metà tra il messaggio di fine anno dal Quirinale e un comizietto di quart’ordine su quanto è stato bravo e quanta è migliorata Milano sotto la sua gestione. Ora che finalmente abbiamo chiarezza, spetta al centrodestra trovare quanto prima lo sfidante giusto per porre fine a dieci anni di malgoverno della sinistra e restituire ai milanesi una Milano più sicura, efficiente e moderna”.

Comazzi (FI): "Sala si paragona a Sant'Ambrogio ma..."

"Oggi Sala ha annunciato la sua ricandidatura con un video su Instagram. Dispiace che il sindaco abbia scelto proprio il giorno del patrono - ricorrenza sentita da tutti i milanesi - per un annuncio politico e di parte, che inevitabilmente divide la citta'". Lo afferma in una nota Gianluca Comazzi, consigliere comunale di Milano e capogruppo di Fi in Consiglio regionale. "Nell'omelia Instagram del primo cittadino - prosegue l'azzurro - si paragona 'la modernita' di Ambrogio' a quella della Milano di oggi. Al di la' degli improbabili parallelismi col santo patrono, sui quali preferiamo soprassedere, e' un dato di fatto che in questi dieci anni la sinistra abbia amministrato in maniera pessima la nostra citta': tasse aumentate del 100%, una mobilita' delirante, quartieri in balia di insicurezza e degrado. I milanesi - conclude - sono stufi di questa giunta e chiedono a gran voce discontinuita'. Il centrodestra ha il dovere di interpretare questa voglia di cambiamento, individuando un candidato e una squadra all'altezza delle aspettative per vincere le elezioni di Milano".

De Chirico (Forza Italia): "Faccia tosta da Sala, il centrodestra indicherà il nome quanto primo"

Così Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia: "Il sindaco Sala oggi ha dato il via alla campagna elettorale per le elezioni amministrative della prossima primavera. Ha approfittato del giorno più caro ai milanesi per farsi propaganda. Sant’Ambrogio il salvatore di Milano, Sala il salvatore dei salotti radical chic...che faccia tosta! Quanto prima il centrodestra indicherà il nome del candidato sindaco. La nostra coalizione deve illustrare la visione di città del futuro e indicare quali sono le proposte per rilanciare una Milano oggi in forte difficoltà. Dopo gli anni floridi dello sviluppo ideato dalle amministrazioni Albertini e Moratti, per 10 anni la sinistra è stata impegnata a tagliare nastri inaugurali delle opere studiate e fatte realizzare da altri, di cui l’ultima sarà la M4. Il centrosinistra, composto da tante e litigiose anime, non ha programmato nulla di concreto e non è in grado di porre rimedio al gravissimo momento di crisi che questa pandemia ha aperto.  Ora tocca a noi, rimbocchiamoci le maniche e risolleviamo Milano".

Sardone (Lega): "Sala inconsistente"

"Il sindaco Sala ha annunciato la sua ricandidatura spiegando che non si ricandida per completare il lavoro svolto: ha ragione, perche' non ha fatto assolutamente nulla!". Cosi' Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale, commenta la notizia della ricandidatura di Beppe Sala. "Finalmente si e' chiusa questa telenovela infinita dopo cinque anni di promesse mai mantenute, la riqualificazione delle periferie su tutto, e disastri. Sala - spiega Silvia Sardone - voleva andare a Roma o fare il manager di una grande azienda pubblica, ma alla fine nessuno lo ha calcolato ed e' stato costretto a ricandidarsi in mancanza di alternative. I milanesi non ringraziano e non si meritano un Sala 2.0. Sala, completamente inconsistente nella gestione della pandemia covid, lascia una Milano capitale del crimine, come riportato da ogni genere di classifica, una citta' insicura e senza progettualita'. In questi cinque anni di amministrazione sono stati in grado solo di riempire Milano di ciclabili assurde e pericolose e buttare fondi a pioggia per immigrati e rom. Per non parlare della tutela data agli abusivi delinquenti dei centri sociali, liberi di occupare ovunque. Dopo dieci anni di sinistra - conclude Sardone - Milano deve cambiare passo, a partire dalla sicurezza ma non solo, con idee e progetti innovativi che la riportino dove merita".

Zanella (Lega): "Sala si 'accontenta' di Milano..."

In un messaggio su Facebook la deputata della Lega, Federica Zanella, commenta la ricandidatura alle prossime amministrative del sindaco di Milano Giuseppe Sala: "Nel giorno in cui si celebra sant'Ambrogio ecco "l'epifania" di Sala: dopo aver tentato invano di esperire soluzioni e ruoli alternativi per lui a livello nazionale, si "accontenta" di ricandidarsi a Milano. Non proprio l'emblema dell'entusiasmo per una sfida che dovrebbe onorare chiunque ma che per lui rappresenta invece solo l'opzione di riserva. Quando invece Milano avrebbe bisogno di ben altro. Ma soprattutto di "visione", dopo questo anno complicato. Visione che Sala non ha mai dimostrato di avere, come ammette tra le righe: "per guidare una nuova trasformazione della citta'"...perche' per ora la sua impronta non si e' mai vista, il suo mandato non lascia nulla per il futuro di Milano, se non le piste ciclabili! Sinora ha solo tagliato nastri di opere pensate e realizzate da precedenti amministrazioni di centrodestra. Milano merita di piu'".

Abbiati: (Lega): "Sala oscura il giorno di festa"

Il consigliere comunale della Lega a Milano, Gabriele Abbiati, non ha gradito la scelta del sindaco Giuseppe Sala di annunciare nel giorno del santo patrono la ricandidatura alle Comunali 2021. "Nel giorno di Sant'Ambrogio - commenta Abbiati su Facebook - il Beppe milanese decide di oscurare il di' de la festa, per prendersi il palcoscenico con uno stile degno del peggior acchiappalike, un po' quasi a voler primeggiare sul santo e sulla citta' stessa, con scarso rispetto e scarsa istituzionalita'". "Quello che a lui preme e' la sua immagine", prosegue il leghista, che rivolto a Sala aggiunge: "Beppe lo sappiamo che ambivi a qualcosa di piu' ma questo ti hanno lasciato". Il post sulla ricandidatura del sindaco e' per Abbiati anche l'occasione "per chiedere a chi mi conosce se io debba ricandidarmi al ruolo che ricopro, quello di consigliere comunale". "Servo e vado avanti o lascio spazio ad altri?", domanda il leghista, assicurando che "l'amore per la nostra Milano, che e' quello che mi ha spinto a candidarmi in questi anni, e' intatto".

Rossello (FI): "Troveremo un candidato che dimostri amore per Milano"

"La sofferta ricandidatura di Sala rende piu' chiara la sfida del 2021: da una parte il responsabile di 5 anni di tasse e disservizi, dall'altra chi vuole una Milano piu' efficiente, solidale e soprattutto proiettata verso un futuro di lavoro e benessere. Sant'Ambrogio, e' giornata per celebrare le virtu' civiche della nostra grande e generosa Milano, non per campagna elettorale". Cosi' la commissaria cittadina di Forza Italia a Milano, Cristina Rossello, e i consiglieri comunali del partito hanno commentato in una nota congiunta la ricandidatura del sindaco, Giuseppe Sala, per un secondo mandato. "Forza Italia sta incontrando le categorie produttive, il mondo della ricerca e del volontariato per dare vita a un piano di rinascita di Milano. Poi indicheremo, insieme a Lega e FdI, un candidato sindaco che dimostri amore per Milano - hanno aggiunto -. E possieda indipendenza ed esperienze professionali per mettere finalmente il Comune al servizio dei milanesi". Per Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale lombardo "dispiace che il sindaco abbia scelto proprio il giorno del patrono, ricorrenza sentita da tutti i milanesi, per un annuncio politico e di parte, che inevitabilmente divide la citta'. E' un dato di fatto che in questi dieci anni la sinistra abbia amministrato in maniera pessima la nostra citta': i milanesi sono stufi di questa giunta e chiedono a gran voce discontinuita'".

Palmeri: "Beppe, perchè hai usato Sant'Ambrogio?"

Così Manfredi Palmeri (Energie per l'Italia) su facebook: "Proprio nel giorno di Sant'Ambrogio Giuseppe Sala invece di fare il Sindaco di tutti fa il candidato di parte, dividendo la Città che stamattina si era invece trovata tutta simbolicamente insieme a Palazzo Marino. Dopo non avere trovato altre strade, a cui guardava per ambizione personale, è costretto a ripiegare su quella di Milano, che però non merita di essere relegata a una seconda o persino terza preferenza. E sceglie il momento peggiore per annunciare la sua ricandidatura: aveva detto che avrebbe deciso dopo l'estate e visto che ha aspettato mesi e mesi, poteva quindi farlo per altre 24 ore... Quella che per i milanesi è sempre stata una Festa che unisce la Città, è stata così ridotta a strumento di comunicazione militante utilizzato come megafono elettorale. Alle 10.30 ha ricordato come il Santo Patrono sia emblema del superamento delle spaccature e appena 2 ore dopo col suo video ha fatto esattamente l'opposto. Una ragione in più perché sia questo il suo ultimo 7 dicembre da Sindaco: occorre lavorare a un progetto civico per Milano con quei tanti che vogliono costruire un'alternativa alla Sinistra di Sala".

Forte (Milano Popolare): "Ora il centrodestra non perda tempo"

"Dopo aver aspettato fin troppo, quasi che Milano fosse l'opzione C o D, il Sindaco ha annunciato la scelta di ricandidarsi" commenta in una nota il caporgruppo a Palazzo Marino di Milano popolare, Matteo Forte. "Al di là del giorno individuato per l'annuncio tanto atteso, con un video in cui si paragona nientemeno che a Sant'Ambrogio e che per la rilevanza della notizia rischia di oscurare i benemeriti giustamente premiati e celebrati con l'ambrogino, Sala ha fatto il suo. Giusto così. La palla ora passa nel campo del centrodestra - commenta il consigliere d'opposizione -, che non può perdere ancora tempo prezioso. Occorrono un candidato, una squadra ed un programma, in grado di inteloquire tanto con il mondo economico e produttivo che con i ceti più sacrificati in questi anni. Non serve un nome a tutti costi, ma serve quello di chi si dimostri capace di attirare dopo la crisi pandemica investimenti dall'estero, scoraggi l'esplodere di tensioni sociali rappresentando tanto quella parte della città che fino a prima del Covid ha goduto dei benefici della globalizzazione quanto le periferie, dove si concentrano maggiormente povertà e disagio sociale. Un figura insomma che non sia espressione del mainstream e della cultura radical chic che indossa le calzette arcobaleno, ma non per questo semplicemente aggressiva nei toni da campagna elettorale. Occorre una figura radicale nelle soluzioni amministrative da adottare, immaginando che le risposte alla crisi arriveranno solo uscendo dai ristretti confini della macchina comunale e dei suoi vincoli, per coordinare una pluralità di attori pubblici e privati che condividano risorse e progetti, facendo massa critica per risollevare Milano". Conclude Forte: "Milano popolare è a disposizione da subito, come lo è sempre stata, per costruire la migliore alternativa al modello amministrativo degli ultimi dieci anni".







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