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Elezioni Milano: ecco top e flop tra i candidati consiglieri
Milano: i candidati consiglieri top e flop

Tra Beppe Sala e Stefano Parisi il primo round si è concluso con un pareggio quasi perfetto che, a seconda delle interpretazioni, sicuramente finirà per essere giudicato tanto una vittoria quanto una sconfitta. Verdetto ad ogni modo rinviato al 19 giugno. La lunga notte del 5 giugno ha comunque già emesso le sue prime sentenze: ecco i top e i flop tra i candidati consiglieri nelle varie liste.

La regina delle preferenze è Mariastella Gelmini, Forza Italia, che arriva a sfiorare i 12mila voti personali.  Certo, non eguaglia Silvio Berlusconi, che nel 2006 raggiunse le 52.577 preferenze, ma si tratta del miglior risultato rispetto ai competitor. Vola anche Pietro Tatarella, a 5.505 preferenze. I due acuti di una performance complessiva, quella degli azzurri, che vale oltre il 20% dei voti. Il contraltare è rappresentato dall'11,7% della Lega Nord: il contributo del capolista Matteo Salvini è attorno ali 8mila  voti. Tanti ma non un diluvio di preferenze. E nessuno del Carroccio sta comunque al suo passo: solo Alessandro Morelli supera i mille voti. Sottotono anche Maurizio Lupi, capolista di Milano popolare, che con poco più di 1500 voti si vede ampiamente superato anche dal compagno di lista Matteo Forte, oltre le 2.200 preferenze. In campo per Stefano Parisi, anche l'ex sindaco Gabriele Albertini, capolista di Io corro per Milano, che porta a casa meno di 1.400 preferenze. Anche in questo caso potrebbero non essere considerate molte. L'highlander Riccardo De Corato, Fratelli d'Italia, non sbaglia invece un colpo e vola sopra le 2.300 preferenze personali. Male 'ex calciatore del Milan, Daniele Massaro, che ha ottenuto solo 364 voti.

Passando all'altro fronte, quello delle liste a sostegno di Beppe Sala, una delusione è rappresentata sicuramente da Daria Colombo, capolista di Sinistra x Milano, che arriva appena a poco più di 800 preferenze. Meglio di lei, Anita Pirovano, oltre 1400, Luca Gibillini, oltre mille, Paolo Limonta, oltre 1400, oltre a un sorprendente Filippo Del Corno: l'assessore sfiora le 2mila preferenze. Al contrario, sottotono un altro assessore: Franco D'Alfonso, con poco più di 700 voti nella lista "Beppe Sala sindaco", in cui invece ben figura Cristina Tajani, vicina alle 1300 preferenze. Infine il Pd: Pierfrancesco Majorino vola alto attorno alle 7.500 preferenze: un non renziano è il più votato del Pd. Più di 5100 i voti per Pierfrancesco Maran. Marco Granelli è a oltre 3100, poco meno Carmela Rozza. Milly Moratti è stata scelta da oltre 1700 elettori. Sumaya Abdel Qader, al centro di polemiche perchè accusata di essere vicina ad ambienti dell'Islam radicale, supera le mille preferenze. Alberto Veronesi, direttore d'orchestra figlio di Umberto si è fermato a 362 voti, poco sopra Piero Maranghi (312), direttore di Classica Tv e figlio dell'ex amministratore delegato di Mediobanca, Vincenzo (entrambi candidati nella lista civica di Sala). La lista dei Radicali ha migliorato di poco il risultato del 2011 (da 1,71 a 1,86) e pochissime sono state le preferenze espresse: 83 per Mina Welby, 67 per Francesca Elena Scopelliti, compagna di Enzo Tortora, 16 per il senatore ex M5S Luis Alberto Orellana e 8 per la deputata ex M5S Mara Mucci

Aveva vinto le primarie e si conferma non per caso: Patrizia Bedori, candidata sindaco designata dal Movimento Cinque Stelle che ha ceduto l'onere in corsa a Gianluca Corrado porta comunque in dote ai pentastellati oltre 1.200 preferenze. Molti più di quanti l'avevano scelta alle consultazioni Comunarie. Il 3,5% di "Milano in Comune" è frutto, oltre che del candidato sindaco Basilio Rizzo, anche delle performance di Luciano Mulhbauer e Anita Sonego, 1400 preferenze a testa.

Per quanto riguarda le performance dei partiti, il Pd si conferma primo partito con il 28,97%, comunque ben lontano dal 44% abbondante delle Europee 2014. Tra gli alleati, non è poco il 7,68% della lista che porta il nome di Sala, mentre Sinistra x Milano si rivela una delusione. La lista arancione vale 3,83%, decisamente meno che nel 2011. A centrodestra non entusiasma il 3% e spiccioli portato a casa da lista Parisi e da Popolari, ma può esultare Forza Italia che con il 20,4% è il secondo partito cittadino e tiene decisamente a distanza la Lega, all'11,77%. Che è comunque il migliore risultato del Carroccio a Milano da cinque anni a questa parte.  

 

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