Elezioni: PD, ecco chi rischia e chi no. Collegi sicuri, nomi e rumors
Elezioni 2018, nelle segreterie dei partiti c'è grande fermento per capire sui vari collegi chi andrà a Roma e chi invece no
di Fabio Massa
Sono i giorni decisivi. Non si è ancora cominciato a discutere apertis verbis, ma nelle segreterie dei partiti c'è grande fermento per capire sui vari collegi chi andrà a Roma e chi invece no. E soprattutto chi verrà candidato in un posto sicuro e chi invece dovrà sperare nelle "zone grigie" e chi dovrà giocarsela sugli uninominali. Insomma, scenario complesso, soprattutto nel Partito Democratico, dove l'idea di base è che il gruppo parlamentare verrà semplicemente dimezzato. E questo pone molti interrogativi, come può riferire Affaritaliani.it Milano, che saranno solo parzialmente sciolti nella riunione della direzione di mercoledì. Una riunione molto breve, nella quale verranno delineati dei principi che poi toccherà ai segretari regionali e provinciali mettere in atto. Insomma, si delega ai territori, ma con il controllo centrale. Poi partirà un rodeo di 14 giorni fino alla presentazione delle liste, il 3 febbraio. E in quel momento, ci sarà l'ufficialità. L'intendimento di Renzi pare sia quello di chiudere le liste in modo molto rapido, una manciata di giorni, senza troppe polemiche o pressioni. Quindi ci saranno molti inside, ma poche certezze fino all'ultimo secondo.
Ora, quindi ci sono solo rumors. Primo fra tutti la decisione sulle deroghe. Chi deve chiederle? Chi ha fatto tre mandati o 15 anni in parlamento. Pare probabile la seconda ipotesi. In questo caso, la Pollastrini dovrebbe chiedere la deroga. Marantelli, Sanga, De Biasi, Misiani e Fiano, invece, no.
Tornando al gruppo parlamentare dimezzato. L'obiettivo è quello di eliminare gli inserimenti da Roma, e salvaguardare la classe dirigente. Con qualche eccezione: continua a girare il nome di Emma Bonino per la zona 1 di Milano, uninominale, e non su Torino, come preannunciato.
Al senato, nel plurinominale, sembrano sicuri i nomi di Franco Mirabelli, Emilia De Biasi, Del Barba, Braga. Fuori sicuramente Mucchetti e Monaco, Silvestro e Tronti. Da capire se Cociancich sarà nel plurinominale. Pare difficile. Guerini sarà in un posto sicuro, ma non si sa se al Senato o alla Camera.
Per la Camera, sicuri sembrano Quartapelle, che pure correrà anche in un collegio uninominale, Scalfarotto (sul quale c'è battaglia per farlo rimettere su Milano), Fiano, Peluffo, e uno tra Mauri e Malpezzi: entrambi insistono infatti sullo stesso collegio e bisogna capire se scatteranno due plurinominali. Per la Gasparini è aperta la discussione: potrebbe passare al Senato o in Regione Lombardia. Tra le new entry, come scritto dai giornali, ci potrebbe essere il medico super-vax Roberto Burioni. Ma a scapito di chi?
Ultima nota: il 3 di febbraio si chiudono le candidature? Dal giorno dopo, in giunta a Milano Carmela Rozza potrebbe vedersi ritirate le deleghe se rimarrà nella convinzione di candidarsi in Regione Lombardia. Per lei, campagna brevissima.
fabio.massa@affaritaliani.it