Ema a Milano, giorni decisivi per battere la concorrenza di altre 11 città
La cabina di regia per portare l'Agenzia europea per i medicinali accelera i tempi e detta la road map. I motivi per cui Milano può farcela
Ema, è il momento di accelerare. Milano vuole portarsi a casa l'Agenzia europea per i medicinali dopo la Brexit. Ma occorre fare presto. E costituire un comitato di candidatura, sulla scia di quanto avvenne per Expo. A indicare la road map e Diana Bracco, presidente dell'omonimo gruppo farmaceutico ed ex presidente di Expo Milano 2015. Già istituita una prima cabina di regia, composta dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, dal sindaco Giuseppe Sala, dal rettore dell’Università Statale Gianluca Vago, e dalla stessa Bracco.
Che aggiunge: "Il presidente Renzi ha detto di volerci mettere la faccia su questa grande sfida. Il Governo ora deve ufficializzare alle autorità Ue la candidatura di Milano. Poi occorre creare un comitato di candidatura, tipo quello nato per l’Expo, con indicazione da parte del Governo di un coordinatore". Da battere una agguerrita concorrenza di altre undici città, tra le quali Madrid, Stoccolma, Vienna, Dublino, Copenhagen e Budapest. Milano ha le sue ottime credenziali, quali la posizione geografica centrale ed i collegamenti infrastrutturali. Nonchè la vicinanza con Parma, dove ha sede l'Agenzia per la sicurezza alimentare. "L’arrivo dell’Ema a Milano – argomenta Bracco – potrebbe creare delle sinergie tra le due strutture europee. E si potrebbe far nascere una Fda europea, cioè il polo europeo dedicato alla tutela della sicurezza alimentare, farmaceutica e delle biotecnologie. Ultimo elemento a favore: l’industria farmaceutica italiana è la seconda in Europa".