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Milano
Ema, Tajani: "Candidatura di Milano di altissimo livello". Ma che concorrenza
Ema, l'Agenzia Europea del Farmaco

La candidatura di Milano quale futura sede dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) e' "certamente di altissimo livello, vedremo come si concludera' la trattativa tra gli Stati". E' quanto ha affermato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a margine del Comitato esecutivo dell'Abi.

Ma l'assegnazione di una nuova sede "continentale" per le agenzie Ue che dovranno lasciare Londra per effetto della Brexit, l'agenzia dei medicinali Ema e quella bancaria Eba, si e' trasformata in un dibattito piuttosto acceso, con uno scontro aperto fra i 26 paesi che hanno intenzione di formalizzare la loro candidatura per l'Ema, fra i quali c'e' anche l'Italia con Milano. Le due agenzie hanno centinaia di dipendenti che porteranno con se' le famiglie e tutte le loro esigenze; ma c'e' anche in gioco un indotto economico che vale, fra le altre cose, ogni anno migliaia di notti in hotel e di pasti nei ristoranti delle citta' che le ospiteranno. Per l'Eba le candidature piu' forti sono quelle di Francoforte, Parigi e Praga, ma anche Vienna, Dublino e Varsavia, mentre per l'Ema, oltre a Milano sono candidate fra le altre Amsterdam, Copenaghen, Stoccolma, Barcellona, Bratislava e ancora Vienna, Dublino e Varsavia che concorrono per entrambe.

L'Ema si trova da 22 anni nel quartiere londinese di Canary Wharf e impiega circa 900 persone; il suo direttore esecutivo e' l'italiano Guido Rasi. L'Eba e' stata creata nel 2011, e' anch'essa guidata da un italiano, Andrea Enria, e ha quasi 200 dipendenti. Secondo le indiscrezioni, le candidature dovranno essere formalizzate entro il 31 luglio perche' si possa decidere entro il mese di ottobre. Secondo l'indicazione dei presidenti di Consiglio e Commissione, Donald Tusk e Jean-Claude Juncker, gli Stati dovrebbero decidere a maggioranza e in tre tornate. Le linee guida Ue per il negoziato sulla Brexit prevedono in ogni caso che tutti i costi di trasferimento siano pagati da Londra. Se stasera i rappresentanti dei governi (per l'Italia partecipa il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi) non troveranno l'accordo sui criteri, il dossier rischia di arrivare direttamente sul tavolo dei capi di Stato e di governo al vertice di giovedi' e venerdi' a Bruxelles.

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