Milano
Equalize, la difesa di Pazzali: "Rigetta le accuse, estraneo ai fatti contestati"
Udienza di fronte al riesame, l'avvocato di Pazzali presenta una memoria difensiva: "Gallo e Calamucci agivano senza informare Pazzali. Che non ha mai chiesto dossier su La Russa"

Equalize, la difesa di Pazzali: "Rigetta le accuse, estraneo ai fatti contestati"
Enrico Pazzali rigetta ogni accusa e si dichiara estraneo ai fatti contestati nell’inchiesta Equalize. Lo ha ribadito il suo avvocato, Federico Cecconi, al termine dell’udienza di fronte al Riesame di Milano, spiegando che la difesa ha presentato una prima ricostruzione dei fatti, con l’intenzione di fornire ulteriori chiarimenti imputazione per imputazione.
La Dda di Milano e la Dna hanno chiesto per Pazzali gli arresti domiciliari, misura che era già stata respinta dal gip. Nella sua decisione, il giudice Fabrizio Filice aveva sottolineato che l’arresto non è necessario, né avrebbe avuto un impatto sulla prosecuzione dell’attività del presunto gruppo di cyber-spie, rendendolo quindi una sorta di anticipazione del giudizio di merito.
L’avvocato Cecconi, riferisce Ansa, ha anche precisato che Pazzali si farà interrogare dai pm. Per quanto riguarda la sua posizione in Fondazione Fiera Milano, il presidente autosospeso valuterà i prossimi passi in attesa degli sviluppi dell’indagine. La decisione del Riesame è attesa nelle prossime settimane.
La memoria difensiva: "Pazzali all'oscuro delle attività illecite"
Nella memoria difensiva depositata al Riesame, la difesa di Pazzali nega qualsiasi coinvolgimento nella presunta raccolta illecita di informazioni da parte di Carmine Gallo e Nunzio Samuele Calamucci. Il documento sottolinea come l'ex superpoliziotto Gallo e l’hacker Calamucci abbiano agito autonomamente, senza informare Pazzali dell’accesso alle banche dati delle forze dell’ordine (Sdi). E non ha mai richiesto dossier su Ignazio La Russa e familiari.
La difesa contesta inoltre le dichiarazioni di Gallo, secondo cui Pazzali fosse a conoscenza del fatto che i "report reputazionali" realizzati da Equalize contenessero informazioni riservate ottenute illecitamente. "Le intercettazioni ambientali dimostrano il contrario", scrive l’avvocato Cecconi nella memoria, evidenziando come Gallo e Calamucci abbiano volontariamente tenuto Pazzali all’oscuro dell’uso dello Sdi.
Dalle conversazioni emergerebbe che i report venissero camuffati proprio per evitare che Pazzali si accorgesse della provenienza illecita delle informazioni. Inoltre, il documento sottolinea che Pazzali non aveva alcun ruolo di coordinamento o direzione nelle presunte attività illecite, tanto che le sue richieste di aggiornamenti venivano percepite dagli stessi Gallo e Calamucci come un’intrusione.
A rafforzare questa tesi sarebbero anche le dichiarazioni di tre altri indagati, Abbadessa, Camponovo e Cornelli, che in sede di interrogatorio avrebbero confermato "la totale assenza di un ruolo direttivo o operativo da parte di Pazzali". Inoltre, la difesa afferma che Pazzali non ha mai avuto contatti con l’esperto informatico Gabriele Pegoraro, circostanza che – secondo la memoria – smentisce le dichiarazioni di Gallo e le ipotesi sull’eventuale coinvolgimento di Pazzali nella presunta esfiltrazione delle chat di Gorno Tempini e altri. L’inchiesta prosegue con nuove udienze previste tra il 27 e il 28 marzo, mentre il Riesame si pronuncerà sulla richiesta di arresti domiciliari nelle prossime settimane.