Milano: ergastolo cancellato per Brega Massone, pena ridotta a 15 anni
Per l'ex primario della Santa Rita il reato riqualificato in omicidio preterintenzionale
Milano: ergastolo cancellato per Brega Massone, pena ridotta a 15 anni
Colpo di scena al processo d'appello bis a carico di Pier Paolo Brega Massione, ex primario della clinica Santa Rita di Milano, ribattezzata la "Clinica degli orrori". I giudici della Corte d'assise d'appello di Milano hanno riqualificato il reato contestato, da omicidio volontario a omicidio preterentenzionale, e condannato il medico a 15 anni di carcere. Il precedente processo d'appello si era chiuso con Brega Massone condannato all'ergastolo per l'omicidio volontario di quattro pazienti della clinica milanese. La sentenza venne però annullata dalla Cassazione che ordinò un nuovo processo di secondo grado. E oggi è arrivata la sentenza dell'appello bis con un forte sconto di pena per tutti gli imputati: Fabio Presicci, ex braccio destro di Brega Massone, è stato condannato a 7 anni e 8 mesi di reclusione contro i 15 anni incassati nel primo processo d'appello.
Milano: ergastolo cancellato per Brega Massone, pena ridotta a 15 anni
Brega Massone non era presente alla lettura della sentenza. Si era presentato in aula all'ultima udienza per chiedere, attraverso una serie di dichiarazioni spontanee, "scusa a tutte le persone che hanno sofferto". Un appello che non era bastato a convincere il sostituto procuratore generale Massimo Gaballo che aveva chiesto di confermare la condanna all'ergastolo per omicidio volontario. Le morti dei quattro pazienti della clinica Santa Rita, aveva sottolineato il magistrato durante la sua requsitoria, erano "altamente probabili" perchè frutto del "modus operandi seriale" dell'ex chirurgo che operava i propri pazienti con metodi "ad alto rischio di morte". Le richieste della pubblica accusa non sono state accolte dai giudici. Che hanno fatto cadere l'accusa di omicidio volontario riqualificando il reato in quello, meno grave, di omicidio preterintenzionale. Era stata la Corte di Cassazione, annullando con rinvio la sentenza del primo appello, a ordinare un nuovo processo sollecitando i giudici a motivare meglio l'accusa di omicidio volontario oppure a ritederminare il reato in omicidio preterintezionale. Rilievi che la Corte d'Assise d'Appello di Milano ha tenuto in considerazione: secondo il collegio di giudici togati e popolari presieduto da Giuseppe Ondei Brega Massone è colpevole, ma di omicidio preterintenzionale. Da qui la condanna a 15 anni al posto dell'ergastolo che gli era stato inflitto per omicidio volontario. Condanna che si aggiunge a quella che era già stata inflitta all'ex chirurgo nel primo filone processuale sulla "clinica degli orrori" e che è già diventata definitiva: 15 anni per truffa e lesioni. Soddifatto il difensore di Brega Massone, l'avvocato Nicola Madia, che ha parlato di "risultato oltre ogni nostra aspettativa" e ha puntualizzato: "Finalmente un po' di giustizia, dopo 10 anni di battaglie e di criminalizzazioni prima e al posto del processo". Merito, ha sottolineato il legale, di "questa corte, che ha saputo essere equilibrata per la prima volta". Dello stesso avviso la moglie di Brega Massone, presente in aula alla lettura della sentenza: "Ora vediamo la luce", ha commentato la donna sottolineando di non aver mai creduto che il marito fosse "un mostro" e di non avere mai perso la "speranza nella giustizia" anche se "la paura era fortissima". Infine una riflessioni: "Credo che negli altri Stati europei non esistono pene così severe per i medici, sarebbe il caso che qualcuno ci riflettesse".
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