Milano
Esenzione addizionale Irpef, approvato aumento soglia da 21 a 23 mila euro
La misura riguarderà circa 50 mila contribuenti, per l’Amministrazione è un modo per sostenere i redditi minori duramente colpiti dal coronavirus
Esenzione addizionale Irpef, approvato aumento soglia da 21 a 23 mila euro
Con 25 voti favorevoli e 2 astenuti il Consiglio Comunale ha approvato per l’anno 2020 l’aumento della soglia di esenzione per l’Imposta sul reddito delle persone fisiche, addizionale comunale IRPEF. Con il voto dell’Aula, la soglia di esenzione dell’addizionale IRPEF passa da 21mila a 23 mila euro di reddito annuo. Una misura che riguarderà circa 50 mila contribuenti e che per l’Amministrazione ha l’obiettivo di sostenere i redditi minori soprattutto nel periodo dell’emergenza legata al Covid-19, mantenendo inalterati gli equilibri di Bilancio.
L'11 settembre il Comune di Milano aveva annunciato infatti che con una manovra che potrebbe raggiungere un valore di oltre 10 milioni di euro, la Giunta comunale aveva deciso di innalzare la soglia di esenzione dall’addizionale Irpef da 21mila a 23mila euro di reddito annuo imponibile, allargando così la platea di cittadini che saranno dispensati dal pagamento dell’imposta. La decisione valida per il 2020, si rivolge a circa 50mila cittadini e si prefigge l’obiettivo di contrastare il generale abbassamento dei redditi delle famiglie e la conseguente perdita di potere d'acquisto, dovuti anche alle conseguenze economiche seguite all’emergenza COVID 19. La copertura delle minori entrate, stimate per oltre 10 milioni di euro, è possibile per i risparmi di spesa conseguiti dall’Amministrazione già nel preventivo pre-Covid. Resta invariata l’aliquota unica allo 0,8 %.
Comazzi: "Sala flop, aveva promesso l'innalzamento a 28mila euro"
Critico con il provvedimento il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi: "Sull'innalzamento della soglia di esenzione dell'addizionale Irpef la giunta Sala ha collezionato l'ennesimo flop. Non solo la sinistra ha rinnegato la promessa, fatta dal sindaco nel 2016, di alzare la soglia a 28mila euro, ora i revisori hanno bocciato persino il 'mini sconto' per mancanza di coperture". "Gli esponenti della maggioranza - ha proseguito l'azzurro - evitino di nascondersi dietro pretesti ridicoli; hanno avuto quattro anni di tempo per mantenere la promessa; presentare una proposta del genere a fine mandato è un'autentica presa in giro nei confronti dei cittadini. È evidente che la giunta Sala ha fatto male i suoi conti. Per fortuna - ha concluso - i cittadini sono stufi dei loro disastri e tra pochi mesi si esprimeranno".