Milano
Esposero striscione fascista a Milano, chiesto rinvio a giudizio per ultras
Saluti romani, chiamata del "presente", striscione inneggiante a Mussolini: ultras laziali rischiano il processo per manifestazione fascista
Esposero striscione fascista a Milano, chiesto rinvio a giudizio per ultras
Era il 24 aprile 2019, vigilia della festa nazionale della Liberazione, un gruppo di ultrà biancocelesti era in trasferta a Milano per assistere alla seminfinale di ritorno di coppa Italia tra Milan e Lazio. Poche ore prima del match si erano riuniti alla fine di corso Buenos Aires, quasi all'angolo con piazzale Loreto, per srotolare un maxi striscione con la scritta "Onore a Benito Mussolini" e fare la chiamata del "presente". Poi si erano dileguati. E' di ieri la notizia che la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Claudio Corbolotti, uno dei leder degli 'Ultra' Lazio', gli ex 'Irriducibili', e altri tifosi biancocelesti dello stesso gruppo, accusati di manifestazione fascista. Agli ultras, il pm Leonardo Lesti e il responsabile del dipartimento antiterrorismo Alberto Nobili, contestano l'articolo 2 della legge Mancino. Per quella vicenda il Questore di Milano aveva emesso otto provvedimenti di Daspo nei confronti di altrettanti tifosi laziali. La richiesta di rinvio a giudizio che sarà valutata da un gip del Tribunale di Milano nel corso di un'udienza preliminare ancora da fissare.
Gli investigatori avevano identificato quasi subito l'uomo che aveva incitato a gridare il "presente" per Mussolini, con tanto di saluti romani: si trattava di Claudio Corbolotti, gia' arrestato nel 2004 per degli scontri fuori dall'Olimpico e con un passato anche nella segreteria dell'allora sindaco di Roma Gianni Alemanno. Alcuni passanti, tra l'altro, avevano anche aiutato gli investigatori fornendo i numeri di targa di alcune macchine con cui i neofascisti si erano dileguati. La Digos, poi, ha lavorato sulle immagini delle telecamere di sorveglianza.