Milano

Estradato dalla Francia Luigi Bestetti, nel '94 uccise vigilante

Estradizione per Luigi Bestetti. L'uomo, condannato all'ergastolo, era nella lista dei latitanti più pericolosi

Estradato dalla Francia Luigi Bestetti, nel '94 uccise vigilante

Rientra in Italia, scortato da personale dello Scip (Servizio per la cooperazione internazionale di polizia), Luigi Bestetti, 67enne verbanese, arrestato nel luglio scorso dalla polizia francese ad Ajaccio (Corsica) dove si era costruito una nuova identita' lavorando come cuoco. Bestetti, inserito dallo Sco (Servizio centrale operativo della Polizia di Stato) nella lista dei latitanti piu' pericolosi, nel 1994 si era reso colpevole dell'omicidio di un vigilante durante un assalto ad un portavalori: nel 2009 venne condannato dalla Corte d'Assise di Appello del Tribunale di Milano alla pena dell'ergastolo. La stretta collaborazione tra le forze di polizia italiana e francese ha consentito l'identificazione e il successivo arresto del latitante. Nel corso di una perquisizione sono state trovate nella sua abitazione due pistole. All'arrivo a Fiumicino, negli uffici di Polizia di frontiera aerea saranno espletate le formalita' dell'arresto sul territorio nazionale: successivamente Bestetti verra' condotto in carcere per scontare la sua pena.

"Non mi stanchero' mai di dirlo: non ci si puo' sottrarre alla giustizia italiana". Lo scrive su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in relazione all'estradizione di Luigi Bestetti. "Bestetti e' stato assicurato alla giustizia - premette il guardasigilli - Si e' reso protagonista, fra le altre cose, nel 1994 della morte di Flavio Galessi, capo delle guardie di sicurezza, freddato durante l'assalto a un portavalori a Milano, e, nel 2005, del complice Luigi Quatela, ucciso per errore con una raffica di kalashnikov durante una rapina. Era destinatario di due mandati di arresto in relazione a due distinte sentenze di condanna per omicidio e rapina aggravata, e deve scontare in Italia la pena dell'ergastolo e 27 anni reclusione". "Un ringraziamento va alle forze di polizia - conclude Bonafede - all'autorita' giudiziaria e agli uffici del ministero che lavorano senza sosta per far si' che la pena sia certa, anche oltre i confini nazionali. Questa operazione conferma ulteriormente gli ottimi rapporti che intercorrono fra Italia e Francia nell'ambito della cooperazione giudiziaria".







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