Expo, chiesto il rinvio a giudizio per Sala per abuso d'ufficio
La Procura generale ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in qualità di ex ad di Expo, per la nuova accusa di abuso d'ufficio
Expo: chiesto giudizio per Sala, abuso d'ufficio
La Procura generale ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in qualita' di ex ad di Expo, per la nuova accusa di abuso d'ufficio contestata a dicembre nell'inchiesta sulla Piastra dei Servizi. Il primo cittadino risponde, in concorso con l'ex manager Angelo Paris, dell'affidamento diretto alla Mantovani spa della fornitura di 6mila alberi per l'evento, parte del capitolo 'verde' dell'appalto. Sala e' gia' a processo per falso, mentre e' stata chiesta per lui l'archiviazione per la turbativa d'asta.
Da quanto si e' saputo, la procura generale ha avanzato la richiesta di processo al gup Giovanna Campanile e le difese sono in attesa dell'atto con cui si fissa anche l'udienza preliminare per questa nuova contestazione, ovvero l'abuso di ufficio. Udienza che si dovrebbe tenere il prossimo 2 febbraio, giorno in cui si tiene il procedimento per gli altri imputati nel filone principale e nel quale Sala e' stato stralciato in quanto lui stesso ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. I due sostituti procuratori generali, Gaballo e Calia inoltre hanno fatto sapere ai legali che la loro intenzione e' riunire il nuovo procedimento a carico di Sala e Paris con quello principale. Riguardo al giudizio in immediato per il sindaco di Milano, il procedimento si aprira' il prossimo 20 febbraio.
Il legale di Sala: "Capacità divinatorie della stampa o... violazione di norme?"
Salvatore Scuto, uno dei legali del sindaco, denuncia: "Che la vicenda processuale che riguarda il Sindaco Sala fosse tanto anomala al punto da poter sembrare mossa da uno spirito persecutorio, lo si era capito da tempo. Non si avvertiva però, francamente, l’esigenza di una sua deriva surreale. Avevamo assistito per ben due volte all’anticipazione di notizie sensibili per le indagini attraverso gli organi di stampa. Oggi abbiamo assistito non alla notizia che anticipa la conoscenza ufficiale di un atto ma alla notizia che con capacità divinatoria prevede una decisione della Procura Generale, coperta dal segreto e per la quale non è neanche prevista la notifica alla difesa ed alla persona indagata. Ne è conseguita, almeno così si ricostruisce dalle stesse agenzie di stampa succedutesi in queste ultime ore, l’affrettata rincorsa della Procura Generale a far sì che quella notizia delle h. 11 e 04 trovasse il suo riscontro. Difficile credere alle capacità divinatorie di un’agenzia di stampa, assai semplice verificare come si sia in presenza di una continuata violazione di norme che prima che tutelare l’indagato, tutelano gli equilibri del processo un tempo denominato ‘giusto’".