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Milano
Expo, Corte d'Appello conferma proscioglimento per il sindaco Sala
Beppe Sala

Expo, Corte d'Appello conferma proscioglimento per il sindaco Sala

La Corte d'Appello di Milano ha confermato il proscioglimento del sindaco Giuseppe Sala che era accusato di abuso di ufficio per presunte irregolarita' nell'assegnazione dell'appalto per la fornitura del 'verde' al sito dell'esposizione universale. Respinto, dunque, il ricorso il ricorso della Procura generale.

Prosciolto anche il braccio destro Paris

Oltre a Sala, all'epoca commissario unico di Expo, e' stato prosciolto il suo ex 'braccio destro', Angelo Paris, anche lui imputato per abuso d'ufficio. La Procura Generale aveva fatto ricorso contro la sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal gup Giovanna Campanile il 29 marzo scorso. Erano accusati di avere violato le norme del Codice degli Appalti decidendo di affidare, senza gara, la fornitura di 6mila alberi per abbellire il sito espositivo. Nello stesso procedimento, il primo cittadino e' a processo per il reato di falso per la retrodatazione di due verbali relativa all'appalto per la 'Piastra di Expo'.

I legali di Sala: "Decisione che ci aspettavamo"

"Era una decisione che ci aspettavamo, dal nostro punto di vista e' una vicenda finita. Vediamo se la Procura Generale fara' ricorso in Cassazione". Cosi' Salvatore Scuto, uno degli avvocati di Giuseppe Sala, commenta la sentenza di proscioglimento pronunciata dalla Corte d'Appello di Milano. "Per due volte il vaglio giurisdizionale ci ha dato ragione - prosegue Scuto - e anche la Corte dei Conti ha archiviato la posizione di Sala per questa vicenda. Non c'e' stata nessuna violazione di legge". Scuto ha spiegato di avere comunicato al sindaco la decisione dei giudici al telefono: "Era molto impegnato e mi ha detto solo 'va bene, ci sentiamo dopo'". Esprime "soddisfazione" anche Luca Troyer, legale di Angelo Paris, che definisce "giusta" la decisione dei giudici. Nel loro ricorso, i pg Massimo Gaballo e Vincenzo Calia avevano sostenuto che "Sala travalico' i limiti delle deroghe da Commissario Unico", applicando in maniera impropria i suoi poteri quando decise nel 2013 di affidare senza gara la fornitura di alberi. Il ricorso della Procura Generale era finalizzato a ottenere il rinvio a giudizio visto che il proscioglimento era arrivato in udienza preliminare.

Nella memoria depositata all'udienza di oggi, gli avvocati Salvatore Scuto e Stefano Nespor scrivono che "l'audit interno e il rapporto di verifica di congruita' Sernet - documenti indicati dalla Procura Generale come elementi di prova dell'abuso d'ufficio - sono stati sollecitati dallo stesso Sala (in veste di ad di Expo, insieme al cda) coerentemente ad esigenze di trasparenza e verifica di tutte le procedure in cui si era articolata l'azione di Expo 2015. Oltretutto, lo stesso Sala, insieme al cda di Expo, ha disposto che il report finale di audit venisse depositato davanti alla Procura il 24 settembre 2014". Secondo la tesi della difesa, accolta dalla Corte d'Appello, "sostenere la tesi del dolo intenzionale significa alimentare una narrazione inverosimile e disarticolata dai fatti". Le motivazioni alla decisione di oggi verranno depositate tra 60 giorni. Il processo in cui il sindaco e' accusato di falso riprendera' il 30 gennaio con l'ascolto di nuovi testimoni.

Roggiani (Pd): "Mai avuto dubbi"

"Dalla corte d'Appello arriva la conferma del proscioglimento del nostro Sindaco, Beppe Sala. Non abbiamo mai avuto dubbi sulla sua innocenza, e siamo felici per una notizia che fa bene a Milano e ai milanesi". Cosi' la segretaria metropolitana del Pd, Silvia Roggiani, commenta la conferma del proscioglimento da parte della Corte d'appello del Sindaco Giuseppe Sala nell'ambito dell'inchiesta sul verde nei lavori della Piastra di Expo.

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