Milano

Expo, il grido dei ristoratori: "Concorrenza devastante, altro che volano..."

Lino Stoppani, presidente nazionale dell’Epam (pubblici esercizi, ristoranti e bar), è preoccupato: “La speranza sta scemando, sono passati già due mesi e dell’effetto Expo non c’è traccia. Le parole del commissario Sala sono vere solo in parte. A Milano, nel 2014, in vista della Esposizione universale, sono stati aperti 112 nuovi esercizi, non le migliaia di ristoranti di cui si parla. Evidentemente c’è chi si è fatto attrarre dalle parole su Expo, che raccontavano di oltre 20 milioni di turisti in arrivo. Le stesse parole che hanno indotto molti ristoratori ad assumere personale, programmare aperture domenicali e straordinarie. Ma per ora il quadro è deludente. L’ho già detto, la concorrenza di Expo al mondo della ristorazione è devastante e sleale, va decisamente oltre gli obiettivi della rassegna. Non si sente più parlare della Carta di Milano, dei temi etici che dovrebbero interessare tutti, delle battaglie civili, ma soltanto di ristorazione ed eventi. Quasi che Expo fosse diventata una grande sagra. E tutto si muove all’interno del sito di Rho-Pero. Sicuramente Milano ha dato ad Expo molto di più di ciò che ha ricevuto. Anche l’apertura prolungata, fino a notte, non programmata, ha danneggiato il mondo della ristorazione milanese. E non va dimenticato che l’economia, soprattutto quella delle famiglie, è in sofferenza. Oltre al danno rischia di aggiungersi la beffa dunque. E intanto la cassa dei nostri ristoranti piange ma bisogna ricordare che dietro i nostri esercizi ci sono famiglie e migliaia di fornitori. Noi certo non ci arrendiamo e speriamo che i prossimi mesi ci regalino una grande presenza di turisti, in città però, perché fuori dalla Esposizione Milano può essere bella e accogliente, soprattutto col prestigio e la qualità della cucina dei suoi ristoranti”, conclude Stoppani







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