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Milano
Expo, il legale di Sala dal pg in Procura: "Riferirò e prenderà sue decisioni"
Beppe Sala

Salvatore Scuto, legale di Giuseppe Sala, ha incontrato in Procura generale il pg Felice Isnardi, titolare dell'inchiesta sulla Piastra dei Servizi di Expo. "E' stato un colloquio sereno, come da prassi e proficuo", ha affermato l'avvocato al termine del colloquio durato una decina di minuti nell'ufficio del capo della Procura generale, Roberto Alfonso. "Riferiro' al sindaco che prendera' le sue decisioni", ha aggiunto Scuto. "Non posso rispondere a questa domanda, ma nelle prossime ore, nei prossimi giorni, soddisferete tutte le vostre curiosita'". Cosi' ancora Scuto alla domanda dei cronisti su un possibile interrogatorio di Giuseppe Sala nei prossimi giorni per difendersi dalle accuse di falso materiale e falso ideologico. "Quello col pg - ha detto Scuto dopo l'incontro col magistrato titolare dell'inchiesta sulla Piastra di Expo - e' stato un colloquio sereno e interlocutorio. Ci siamo scambiati i nostri punti di vista". Alla domanda se il colloquio l'avesse soddisfatto, Scuto ha risposto: "La soddisfazione e' una categoria che in questo momento non e' il caso di evocare".

A palazzo Marino è in corso la riunione dei capigruppo del consiglio comunale in modo tale da verificare quali sono gli sviluppi e decidere i lavori consiliari della settimana.

"Fino al momento in cui non sara' chiarito il quadro accusatorio - erano state le parole di Sala - ritengo di non potere esercitare i miei compiti istituzionali". Sala e' tra i nuovi iscritti sul registro degli indagati nell'inchiesta sull'appalto della 'Piastra dei servizi di Expo', cioe' l'area su cui sono stati edificati i padiglioni. In particolare, l'accusa per lui e' quella di avere contribuito a retrodatare, e quindi falsificare, due verbali per sostituire altrettanti componenti della commissione aggiudicatrice della Piastra che erano risultati 'incompatibili'. La road map elaborata da Sala prevede un passaggio davanti al consiglio comunale nella giornata di mercoledì, con "in tasca" le delucidazioni da lui chieste alla Procura in merito alla propria posizione.

MARAN: "SPERO SALA TORNI PRIMA DI NATALE" - Si moltiplicano gli inviti al sindaco Giuseppe Sala di tornare al lavoro, mettendo fine all'allontanamento 'temporaneo' deciso in seguito alla notizia di essere indagato nell'inchiesta della piastra Expo. L'assessore all'urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, a margine della presentazione delle nuove aiuole di piazza della Scala, auspica che "la vicenda si risolva in tempi rapidi e che il sindaco possa tornare al lavoro prima di Natale". Anche se e' chiaro che "lo decidera' lui - aggiunge - . La citta' ha bisogno del sindaco. Abbiamo presentato un programma di lavoro per i prossimi anni che riguarda anche le periferie. Intanto noi continuiamo a lavorare come prima e anche di piu', per non far sentire ai cittadini la sua assenza". "Questa vicenda - conclude Maran - non deve offuscare un evento come Expo che ricordiamo e' stato un grande successo per Milano e l'Italia".

MARONI: "ELETTI PER GOVERNARE, NON PER GUARDARCI ALLO SPECCHIO" - "Io sono per il principio costituzionale della presunzione di innocenza: per me, arrendersi come ha fatto Sala, e' una risposta sbagliata, rispetto al dettato costituzionale. Mi auguro che, passato questo momento di sconforto, riprenda pienamente le sue funzioni. Non credo che ci siano dietro strani motivi o strategie". Cosi' Roberto Maroni legge la decisione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di rimettere le deleghe alla sua vice dopo l'iscrizione nel registro degli indagati nell'ambito di un'inchiesta sulla piastra di Expo. "Penso che sia stata una reazione umana di fronte a una notizia inattesa ma noi siamo stati eletti per governare e non per guardarci allo specchio", ha continuato il governatore lombardo in conferenza stampa.

IL WEEKEND: LE PAROLE DI RENZI E L'APPELLO SIGLATO DA 300 SINDACI - Nel fine settimana  erano giunte le prime parole del segretario nazionale del Pd Matteo Renzi rivolte al sindaco di Milano, con l'invito di rivedere la sua scelta di 'autosospendersi': "Comprendo la sua amarezza, ma Giuseppe Sala si rimetta a fare ciò che i cittadini di Milano gli hanno chiesto di fare"., Nei giorni scorsi si è espresso anche il presidente del "Comitato per la legalità" del Comune di Milano Gherardo Colombo, che ha invitato Sala a tornare al proprio posto. Così come hanno fatto gli oltre 300 sindaci italiani che hanno siglato un appello con primo firmatario il presidente del consiglio dell'Anci Enzo Bianco: "Rispettiamo sempre le decisioni della magistratura - recita un passaggio -, anche quando non appaiono convincenti. Tuttavia se passa il messaggio che, di fronte al semplice avvio di una indagine, all'iscrizione nel registro degli indagati, un amministratore è gravemente indebolito nell'esercizio delle sue funzioni, si determinano gravi conseguenze".

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