Contratti Expo, la Procura ricorre contro l'assoluzione di Maroni
La Procura di Milano ha presentato ricorso in appello contro l'assoluzione di Roberto Maroni nel processo in cui, il 18 giugno scorso, e' stato condannato a un anno e 450 euro di multa per turbata liberta' del contraente, ma assolto 'perche' il fatto non sussiste' dal reato di induzione indebita. Ora il pm Eugenio Fusco chiede di condannarlo per entrambi i capi di imputazione. E' probabile che, nei prossimi giorni, anche la difesa dell'ex Presidente della Regione, rappresentata dall'avvocato Domenico Aiello, depositi a sua volta un suo ricorso in appello contro la condanna per ottenere un'assoluzione su tutta la linea. Dopo due anni e mezzo di processo, i giudici avevano riconosciuto Maroni colpevole per l'affidamento di un incarico nell'ente regionale Eupolis alla ex collaboratrice Mara Carluccio. Era stato invece assolto dal reato di induzione indebita per avere esercitato pressioni illecite finalizzate a far partecipare a una missione a Tokyo un'altra sua ex collaboratrice, Mariagrazia Paturzo, a cui, secondo l'accusa, l'esponente leghista stata legato da una "relazione affettiva". In primo grado, erano stati condannati a un anno anche Giacomo Ciriello (assolto da reato di induzione), ex capo della segreteria politica di Maroni, a dieci mesi Andrea Gibelli, ex segretario generale del Pirellone e a sei mesi la Carluccio.
Maroni: "Atto dovuto? E' una specie di ossessione"
"Il ricorso della procura e' un atto dovuto? Ma va, in altri casi non ha fatto appello. Contro di me, invece, c'e' una specie di ossessione". Cosi' l'ex governatore della regione Lombardia Roberto Maroni su Fb dopo che la procura di Milano ha presentato ricorso in appello contro la sua assoluzione nell'ambito del processo per i contratti Expo. "Ma non importa - prosegue - io so di non aver fatto nulla di male o di sbagliato. Io giro sempre #aTesta Alta"
