Milano

Expo 2015: e se l'Albero della Vita rimanesse dov'è?

Il commissario generale del Padiglione Italia a Expo, Diana Bracco, si dice favorevole a tenere aperto il padiglione anche dopo la chiusura dell'esposizione universale. "Noto con soddisfazione che vi e' il crescente desiderio di mantenere aperti Palazzo Italia, l'Albero della Vita e gli spazi di Padiglione Italia dopo la chiusura dell'Esposizione Universale il prossimo 31 ottobre - dichiara - del resto la richiesta arriva non solo da enti, istituzioni e associazioni ma dalle decine di migliaia di persone che ogni giorno assistono con emozione agli spettacoli dell'Albero della Vita e visitano la mostra sull'identita' italiana. Peraltro e' prassi delle Esposizioni Universali che il Padiglione del Paese ospitante non venga smantellato e lo stesso Palazzo Italia e' stato concepito e realizzato come un edificio permanente".

Il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, non esclude che Palazzo Italia possa rimanere aperto alle visite anche dopo la fine di Expo, ma a condizione che venga presa una decisione "in tempi rapidissimi". Lo dice a margine di un incontro con rappresentanti dell'M5s sul post Expo. "Per regolamento del Bie l'Expo chiude il 31 ottobre quindi niente dal primo di novembre può essere fatto sotto il marchio Expo. La società quindi non può gestire attività come un flusso di visitatori. Parlerò con il commissario Bracco perché per realizzare questa cosa servono dei requisiti: bisogna capire chi gestisce il tutto, dai visitatori, agli ingressi, fino alla messa in sicurezza, e come perimetrale l'area perché sia in sicurezza. Può darsi che si possa fare, non lo escludo, ma qualora ciò dovesse essere fatto bisogna prendere una decisione in tempi rapidissimi", dichiara Sala.

IL DOPO EXPO: INCONTRO SALA/MOVIMENTO 5 STELLE/ Del dopo Expo Giuseppe Sala ha parlato oggi con una delegazione del Movimento 5 stelle, con tutte le problematiche e i temi che terranno banco dal 1 novembre al 30 giugno del prossimo anno. Stando a quanto riportato da Sala al termine della riunione, Expo Spa si e' impegnata a comunicare a Arexpo "entro fine mese i costi delle bonifiche, del riposizionamento dei terreni e della rimozione dei rifiuti speciali. Siamo in condizione di farlo - ha aggiunto - anche se qualcuno di questi rientra nelle transazioni che ancora stiamo chiudendo".

In secondo luogo, sono state discusse le prospettive future dell'area. Qui Sala ha ricordato che "la responsabilita' e' di Arexpo, ma - ha spiegato - la nostra conoscenza del territorio ci fa dire che e' il momento di passare da una visione del sito nella sua interezza a una che guardi alle caratteristiche specifiche delle singole aree. Ci siamo impegnati dalla prossima settimana a fornire queste nostre competenze in maniera tale che chi pensara' al masterplan futuro abbia le idee chiare sul valore e sui limiti dell'area".  Quindi, il protocollo di legalita'. Secondo Sala si tratta di tenere nella fase di smantellamento la stessa attenzione, e nelle modalita' messe in campo nella fase di costruzione: "le imprese che hanno lavorato con noi l'hanno firmato tutte - ha detto - ma la societa' Expo non dovra' fare molto in termini operativi perche' quella fase tocchera' ai singoli paesi per i padiglioni o a Expo per le aree comuni. Pochi Paesi hanno firmato il protocollo di legalita' ma nella fase di costruzione, quando venivano coinvolte imprese segnalate, abbiamo fatto opera di persuasione perche' venissero estromesse, e questo e' sempre successo, quindi il nostro obiettivo l'abbiamo raggiunto lo stesso. Questa attenzione - ha proseguito - non si deve perdere, la nostra intenzione e' di continuare a fare pressione perche' queste imprese non vengano impegnate anche nella fase di smantellamento". Il commissario ha quindi reso noto che sara' chiesto "a Arexpo di sottoscrivere il protocollo con la prefettura". Infine, la societa' ha assunto l'impegno di "ulteriori verifiche sulla qualita' dei terreni prima di riconsegnarli ufficialmente".

"Un incontro proficuo su temi che abbiamo a cuore e sui quali stiamo lavorando da piu' di un anno". Cosi' il consigliere regionale lobardo del Movimento 5 Stelle, Silvana Carcano, ha commentato l'incontro tra una delegazione del movimento e il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, al quale il M5S ha portato questioni relative alla trasparenza dei costi e al futuro dell'area. "Quello su cui abbiamo insistito di piu' - ha detto - sono le bonifiche i cui costi non vogliamo che ricadano sui contribuenti. E' inoltre importante coinvolgere Arexpo - ha aggiunto - se vogliamo evitare che questa area torni ad essere degradata alla fine dell'evento. Stiamo spingendo politicamente perche' tutti i soggetti coinvolti lavorino insieme per lo sviluppo delle aree". Quanto all'ipotesi finora piu' accreditata di una cittadella universitaria magari affiancata da un polo per l'innovazione, Carcano ha chiarito che il movimento "non ha preso posizione politicamente perche' aspettiamo dettagli maggiori. Il progetto e' troppo vago - ha precisato -, quando sara' piu' chiaro apriremo una consultazione pubblica e anche per eventuali emendamenti al progetto". Sull'eventuale ingresso, invece, del Governo in Arexpo, la consigliera regionale ne ha negato l'importanza specifica, spiegando che al Movimento 5 Stelle "sta a cuore che non venga chiusa fuori Fondazione Fiera con le sue reaponsabilita'. E' tra i protagonisti sin dall'inizio - ha sottolineato - e quindi contribuisce ai costi delle bonifiche. Non ci interessa la spartizione delle quote - ha concluso - ma la governance, sapere a chi fare riferimento per le responsabilita'"








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